Cosa significa DSA? L’acronimo indica i Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
I DSA non sono una malattia, non sono dovuti ad un danno organico, ma un diverso neuro funzionamento del cervello, che non impedisce la realizzazione della specifica abilità.
Questo diverso neuro funzionamento è innato e non è transitorio: accompagna l’individuo per tutta la vita.
Non si “guarisce” dai Disturbi Specifici dell’Apprendimento ma le difficoltà possono essere compensate con il tempo e con una buona attività di potenziamento/riabilitativa.
Il disturbo specifico di apprendimento, prevede la presenza di un deficit specifico (innato, resistente all’intervento e all’automatizzazione) verificato attraverso un procedimento clinico – diagnostico.
La caratteristica di tali disturbi è quindi la specificità, il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.
I domini coinvolti sono l’abilità di lettura, di scrittura e di calcolo.
In particolare parliamo di:
- Dislessia, che indica una difficoltà di lettura;
- Disgrafia, che indica una difficoltà nella grafia;
- Disortografia, che indica una difficoltà di scrittura;
- Discalculia, che indica una difficoltà di calcolo;
Tali difficoltà possono essere diagnosticate anche singolarmente.
Questi ragazzi non hanno problemi cognitivi legati alla comprensione e, al di là dello studio, sono intelligenti, vivaci, socievoli e creativi. Le difficoltà, spesso, vengono attribuite a disattenzione e svogliatezza, destabilizzando l’autostima del bambino.
Ma vediamole più nel dettaglio:
La Dislessia, è la difficoltà nella lettura, la quale risulta imprecisa. Alcuni segnali:
- lettura faticosa, lenta, scorretta con errori di vario tipo, ad es. omissioni, riduzioni e salti di righe, di conseguenza la lettura risulta incomprensibile, sia per chi legge che per chi ascolta;
- errori durante la lettura: scambi di vocali, scambi di consonanti simili visivamente o fonologicamente (d al posto di b, p al posto di q e viceversa);
- fatica e lentezza a copiare dalla lavagna;
Il bambino, ma anche l’adulto, impiega maggior tempo per comprendere parole e testi, di conseguenza rallenta l’apprendimento e la comprensione di quanto letto.
La Disgrafia compromette la qualità della scrittura, sia delle lettere che dei numeri, fino a renderla illeggibile, compromettendo la capacità di scrivere in modo fluente. Alcuni esempi:
- Le lettere sono illeggibili;
- Postura e impugnatura scorrette;
- Lo spazio tra le parole è variabile;
- Pressione sul foglio non omogenea;
- La scrittura fatica a seguire la riga o non rispetta i margini;
- Le lettere sono di grandezza diversa oppure la scrittura risulta troppo grande o troppo piccola.
Il disturbo della scrittura nel caso della Disgrafia coinvolge la componente motoria ed è conseguenza di disturbo di esecuzione motoria di ordine disprassico (Cornoldi et al., 1999).
La Disortografia coinvolge la correttezza della scrittura, cioè l’ortografia come capacità di trascrivere correttamente i suoni e le parole della propria lingua.
Essa si manifesta con errori fonologici e non fonologici:
- Gli errori fonologici, cioè far corrispondere il suono al segno: ad es. la sostituzione di lettere simili (t al posto d, b al posto di v), aggiunta o la mancanza di lettere e sillabe, inversioni di lettere all’interno di una parola.
- Gli errori non fonologici sono, per esempio, le separazioni e fusioni illecite (“la voro” invece di “lavoro” “lacasa” invece di “la casa”) e gli scambi o le omissioni di grafemi come “o” al posto di “ho” o “qucina” invece di “cucina”, l’aggiunta o l’omissione di lettere doppie.
La produzione scritta, quale dettato, copia o produzione spontanea di un testo scritto, affatica lo studente.
La discalculia corrisponde alla difficoltà di apprendere la matematica: in particolare, coinvolge l’intelligenza numerica basale e l’abilità di calcolo.
Per intelligenza numerica basale, intendiamo la capacità alla base dell’abilità numerica, il bambino potrebbe avere difficoltà:
- Nel calcolare a mente;
- Nello scomporre e comporre delle quantità;
- Nel riordinare in ordine crescente o decrescente, detta seriazione;
- Nel comparare, per esempio saper distinguere maggiore e minore;
Per abilità di calcolo intendiamo le procedure esecutive, il bambino potrebbe manifestare queste :
- Leggere e scrivere i numeri;
- Incolonnare i numeri
- Calcolare, risolvere operazioni scritte anche semplici
- Memorizzare, per esempio le tabelline o alcune operazioni semplici.
Cosa può fare un genitore per capire se suo figlio ha un DSA?
Generalmente è l’insegnante che segnala eventuali difficoltà del bambino alla famiglia, ma in caso la famiglia abbia dei sospetti, in un’ottica di prevenzione e di responsabilità genitoriale, è opportuno confrontarsi con un professionista, quale neuropsichiatra e/o psicologo.
Bisogna rivolgersi al Servizio Sanitario del territorio o a uno specialista di disturbi dell’apprendimento convenzionato o accreditato con il Servizio Sanitario.
Qual è l’età minima per la diagnosi? Non prima della fine della classe seconda della scuola primaria.
I minori con DSA, possono richiedere l’indennità di frequenza, ecco perché c’è bisogno di una documentazione del Servizio Sanitario, purché in possesso dei requisiti di legge e previo accertamento da parte della commissione medica dell’INPS.
Il momento della consegna della certificazione diagnostica per DSA è molto importante e delicato.
Nella diagnosi di DSA saranno specificati gli strumenti compensativi e le misure dispensative.
Gli strumenti compensativi per i DSA sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria, tipica del disturbo. Si distinguono in
- “specifici”: strumenti che supportano in modo diretto l’abilità deficitaria ad es., la sintesi vocale, la calcolatrice, la videoscrittura con correttore ortografico, ecc.
- “non specifici” o “funzionali”: strumenti che supportano aspetti deficitari di abilità “trasversali” quali memoria, attenzione, ecc; per esempio, la tavola pitagorica, le tabelle dei verbi, delle formule matematiche, della sequenza dei giorni/mesi.
Le misure dispensative sono particolari interventi didattici che permettono agli alunni con DSA di non svolgere alcuni compiti o di esserne parzialmente esentati (lettura ad alta voce in classe, studio mnemonico delle tabelline, valutazione degli errori ortografici, ecc.).
Spesso, ottenuta la diagnosi, i bambini effettuano un percorso riabilitativo e di potenziamento dell’abilità deficitaria.
Il neuropsichiatra che ha effettuato la valutazione redige il cosiddetto PRI (Piano Riabilitativo Individualizzato), con la collaborazione di un logopedista. Questo piano, inoltre, deve essere firmato da entrambi i genitori del bambino.
Il PRI descrive nel dettaglio la frequenza e la durata delle sedute riabilitative, gli obiettivi suddivisi per aree (lettura, ortografia ecc) e gli strumenti che verranno utilizzati (cartacei, software, CD ecc).
Il PRI ha una scadenza e in prossimità di questa è necessario effettuare dei test di verifica per valutare eventuali miglioramenti e decidere come proseguire.
…e a scuola?
Una volta ottenuta la diagnosi, che va consegnata alla scuola, i docenti procederanno alla stesura del Piano Didattico Personalizzato.
Il PDP, Piano Didattico Personalizzato, è lo strumento che riporta il progetto educativo dedicato allo studente con difficoltà di apprendimento: viene preparato dagli insegnanti successivamente alla diagnosi.
Il PDP è un documento ufficiale, che facilita l’apprendimento e il successo scolastico dello studente con DSA: definisce il rapporto tra la scuola, i genitori e le figure che seguono lo studente nelle attività di recupero e riabilitazione indicando tutti gli interventi necessari per ottenere il successo scolastico, cioè raggiungere gli stessi obiettivi di apprendimento dei compagni.
… c’è qualcosa altro che posso fare, da genitore? Si, optare per un doposcuola specialistico per DSA, un servizio di accompagnamento allo studio che si avvale di personale altamente qualificato. I professionisti collaborano con gli insegnanti al fine di delineare le modalità didattiche migliori per il ragazzo, facilitando l’apprendimento e le misure dispensative. Il doposcuola inoltre, collabora, con la scuola e la famiglia, nella definizione delle indicazioni da inserire nel PDP.
DSA: Diritti specifici per l’apprendimento.
Quali sono le principali leggi a favore dei DSA?
Legge n. 170 del 2010: è la legge cardine che ha riconosciuto i pieni diritti delle persone con DSA.
In più si ricorda il Decreto Ministeriale n. 5669 del 2011 (DM 5669); il Repertorio Atti n.140/CSR del 2012 (RA 140/2012); il Decreto del Presidente della Repubblica n.122 del 2009 (DPR 122/2009); la Consensus Conference DSA del 2010.
La legge sui disturbi dell’apprendimento disciplina i diritti degli studenti: prevede l’inserimento di misure didattiche di aiuto e di valutazione adeguate per i ragazzi con DSA in tutti gli ordini di scuola, Università compresa, sia per i test di ammissione che per gli esami dei corsi di laurea.
Quali sono i diritti, nello specifico, per le persone con DSA?
- Diritto allo studio;
- Diritto al successo scolastico, assicurando una formazione adeguata e promuovendo lo sviluppo delle potenzialità individuali, attraverso l’utilizzo di misure dispensative, strumenti compensativi e strategie didattiche valide.
- Diritto di ricevere un Piano Didattico Personalizzato (PDP);
- Diritto a ridurre i disagi legati alla sfera emotiva e relazionale dati dalla condizione;
- Diritto di ricevere l’Indennità di frequenza quando opportunamente predisposto;
- Diritto all’utilizzo di forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità didattiche e pedagogiche dello studente;
- Diritto di ricevere una diagnosi precoce ed adeguata;
- Diritto a godere di pari opportunità di sviluppo delle capacità sia in ambito sociale che professionale.
Al bambino con DSA serve l’insegnante di sostegno? No. Il bambino con DSA per definizione è un bambino normodotato, che presenta specifiche cadute nelle abilità di lettura e/o scrittura e/o calcolo.
Assicurati che sulla diagnosi siano esplicitati in modo chiaro gli strumenti compensativi e le misure dispensative. Quando le diagnosi sono vaghe e indicano in maniera generica di applicare la legge, gli strumenti compensativi e/o le misure dispensative potrebbero non essere concesse.
Ma quando divento maggiorenne?
Dopo i 18 anni…segui l’iter previsto per il rilascio della diagnosi, facendo in modo che sia il più dettagliata possibile. Se seguirai l’iter diagnostico dopo i 18 anni, la diagnosi resterà valida per tutto il percorso universitario.
…E in ambito lavorativo?
Il 5 agosto 2021 la camera dei Deputati ha approvato una norma che introduce tutele per i candidati con DSA nei concorsi pubblici. Le persone con DSA potranno usare gli strumenti compensativi nei concorsi pubblici indetti da Stato, Regioni, Comuni e dai loro enti strumentali. Il Parlamento italiano ha approvato una normativa che segna un passo fondamentale nella promozione dei diritti dei dislessici, in ambito lavorativo.
Se ti vengono negati questi diritti è opportuno rivolgersi alle forze dell’ordine e procedere per vie legali o rivolgiti ad associazioni territoriali che tutelano i DSA.
Ricorda: se hai domande, o non comprendi qualcosa, non vergognarti di chiedere maggiori informazioni.
DSA: I volti noti
- Richard Branson (imprenditore)
- Pablo Picasso (pittore)
- Jennifer Aniston (attrice)
- George Washington (primo presidente degli Stati Uniti)
- Orlando Bloom (attore)
- Albert Einstein (fisico)
- Jackie Stewart (pilota di Formula 1)
- Quentin Tarantino (regista)
Siamo visionari, inventori e artisti. Pensiamo in modo diverso, vediamo il mondo in modo diverso e risolviamo i problemi in modo diverso. È da questa diversità che il cervello dislessico deriva il suo splendore. (Tiffany Sunday)
Bibliografia
Cornoldi C. (a cura di), Difficoltà e disturbi dell’apprendimento, Ed. Il Mulino Collana “Strumenti”, Bologna, 2007
Vicari S., Caselli M. C., Neuropsicologia dello Sviluppo, Ed. Il Mulino, Bologna, 2010
C. Vio, C. Toso, Dislessia evolutiva Dall’identificazione del disturbo all’intervento, Ed. Carocci, 2007
Articolo a cura di Carmen Fortino
Psicologa, Psicodiagnosta, Psicosessuologa, Criminologa,
Psicoterapeuta in formazione.