Quest’anno non ho potuto votare alle Politiche che hanno visto vincere la destra perché avevo la residenza a Trezzano sul Naviglio ed avevo partorito da poco, esattamente da 19 giorni.
Mi sono sentita anche sollevata sinceramente.
Hanno vinto Giorgia Meloni, ora prima donna a capo del Governo in Italia, al suo fianco gente come Salvini, di cui non vado fiera, La Russa, Calderoli, Taiani, Musumeci ed è meglio che mi fermi qui. Una destra per molti pericolosa, razzista, fascista, omofoba: per me, per la mia visione della Politica, soprattutto mediocre.
Io che mi sono sempre occupata delle pari opportunità, dei diritti delle persone con diverse abilità, degli immigrati, dell’istruzione di chi spesso viene messo ai margini, delle persone indigenti, non posso essere felice che la prima donna premier italiana sia la Meloni e che il suo entourage sia cosí pedestre.
Parlano di ministero dell’istruzione e del merito ma io non denoto nulla di tutto ciò in questa premier e nei suoi ministri. Mi si dirà che la sinistra non esiste più da un pezzo e non posso neppure controbattere: se avessi votato avrei di nuovo gettato il mio voto senza convinzione per una sinistra che non mi rappresenta. Di sicuro non voterò mai a destra o per i 5 stelle.
Tuttavia non vedo tempi buoni all’orizzonte e mi spiace anche perché avrei gioito se una donna fosse divenuta premier per la prima volta nel mio Paese; ma proprio non riesco ad essere ottimista considerate le idee sue e di chi le sta intorno, a partire dall’aborto all’idea di famiglia, dall’immigrazione al welfare, dalla visione della donna e delle pari opportunità. Ovviamente non contesto i 12 milioni circa di Italiani che hanno votato Forza Italia (ma vi rendete conto che avete votato ancora Berlusconi?), Lega (non capirò mai come una persona del Sud possa votare Lega, mai!), Fratelli d’Italia (con la fiamma tricolore nel simbolo!), ma non posso prevedere un futuro migliore né godere della vittoria di una donna che finalmente diventa primo ministro in Italia. Mi viene da pensare a Nilde Iotti, prima donna a ricoprire la terza carica dello stato, comunista, insegnante, laureata in lettere: cosa avrebbe detto oggi della Meloni e di Salvini, come politici, tralasciando i loro titoli di studio (maturità linguistica e classica). E cosa pensa la senatrice a vita Liliana Segre di questi personaggi alla guida dello stato?
Non si discute il modo in cui siano stati eletti, ormai sulla legge elettorale si è detto e scritto tanto, è diventato un disco rotto come il ponte sullo Stretto di Messina, ma posso prendere le distanze da costoro e manifestare il mio disappunto? Anche questa, miei cari, è democrazia; e non mi brucia il fondoschiena più di quanto mi sarebbe bruciato con Renzi, gli stellini o altri.
Sono disillusa tout court, i miei ideali di uguaglianza sociale sono seppelliti da tempo, nessuno mi rappresenta, ma la destra proprio mi disgusta, mi preoccupa.
Molte compagne e altrettanti compagni mi dicono che dovremmo scendere spesso in piazza, ripartire dalla massa, dal popolo, dagli ideali di giustizia da cui nasciamo, da Gramsci e dal suo insegnamento, insomma dobbiamo prendere parte alla cosa pubblica, mostrare coraggio.
Io mi sento come un albero curvato dal vento, come una nave senza timone, come un’intellettuale senza i propri libri.
Anche scrivere di Politica mi riesce difficile, ma io ci credevo davvero, non solo al liceo e all’ università, anche dopo.
Ciò nonostante a tutto vi è un limite: la sinistra non ha saputo riemergere, rifondarsi e si è allontanata sempre più dal popolo, dalla sua base vitale.
Non voglio dire le solite frasi sciocche tipo: ” tanto sono tutti uguali ”, “ non cambierà mai niente ”, “ la politica è un affare sporco ”; queste fanfaluche le lascio alla gente stolta, a chi non ha mai creduto ad un ideale bello e forte, a chi non ha perso la vista studiando la scienza della politica, la filosofia, la sociologia.
Quindi termino la mia disamina con un auspicio: non voglio abbassare la guardia rispetto a qualsiasi tentativo di sopruso o manipolazione di diritti acquisiti con il sangue, non mi mostrerò annoiata ed ignava di fronte a politicuncoli allo sbaraglio che si permetteranno di osteggiare in qualsiasi modo la mia gente, l’Italia in cui dicono di credere.
Annalisa Capaldo