L’edizione 2022 dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” è andata alla scoperta della “città d’oro fondata da Amenhotep III, riaffiorata dal deserto in Egitto”. Sotto la sabbia per migliaia di anni “la più grande città mai trovata in Egitto” in buono stato di conservazione e con mura quasi complete è stata ritrovata dalla equipe di Zahi Hawass, già Ministro delle Antichità e Direttore della Missione Archeologica al lavoro nel tempio funerario di Tutankhamon. Zahi Hawass si è detto onorato per l’ambito riconoscimento e ha spiegato: “La chiamo città d’oro perché è stata fondata durante l’età d’oro d’Egitto”.
La cerimonia di consegna, durante la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in corso a Paestum al Tabachificio Cafasso, in corso fino al 30 ottobre, alla presenza della figlia archeologa di Khaled Fayrouz Asaad e di Mohamad Saleh Ultimo Direttore del Turismo di Palmira, è ogni anno l’occasione per mantenere viva la memoria di quanto accaduto in Siria e per continuare a creare un ponte tra le città di Paestum e Palmira, suggellato anche da un gemellaggio siglato qualche anno fa proprio in occasione della BMTA.
Il sito prescelto per il Premio 2022 si trova nei pressi del palazzo del faraone Amenhotep III (1391-1353 a.C.), dalla parte opposta del fiume Nilo rispetto alla città e capitale di Tebe (oggi Luxor). Le iscrizioni geroglifiche indicano che la città era chiamata Tjehen-Aten, o Aton “abbagliante” e che fu fondata dal nonno di Tutankhamon, Amenhotep III. Acclamata “città d’oro perduta”, non è una città – che esisteva già ed era Tebe – esattamente perduta, visto che alcuni muri a zig-zag erano già stati scoperti negli anni ’30 dai francesi Robichon e Varille a 100 mt di distanza, e finora non ha prodotto alcun reperto d’oro.
Gli ambienti conservano oggetti legati alla vita quotidiana: preziosi anelli, scarabei, vasi di ceramica colorata, mattoni di fango con i sigilli a cartiglio di Amenhotep III, oltre a iscrizioni geroglifiche su tappi di argilla dei vasi di vino, hanno contribuito a datare l’insediamento. È stata individuata anche una panetteria, una zona per cucinare e preparare il cibo, con forni e stoviglie di stoccaggio. La seconda zona, ancora in gran parte sepolta, coincide con il quartiere amministrativo e residenziale, circoscritta da un muro a zig-zag. La terza area era predisposta per i laboratori: lungo un lato è la zona di produzione dei mattoni di fango usati per costruire templi e annessi, nell’altro un gran numero di stampi da fonderia per l’elaborazione di amuleti e delicati elementi decorativi. Due sepolture insolite di una mucca o di un toro sono state trovate all’interno di una delle stanze, mentre sorprendente è la sepoltura di una persona con le braccia distese lungo i fianchi e i resti di una corda avvolta intorno alle ginocchia. A nord dell’insediamento è stato scoperto un grande cimitero con un gruppo di tombe scavate nella roccia di diverse dimensioni.
“Palmira e Paestum condividono un’atmosfera, una tradizione, una gloriosa storia passata – ha ricordato Mohamad Saleh Ultimo Direttore del Turismo di Palmira – desideriamo presto tradurre questo gemellaggio in un progetto comune sul campo per aiutare le persone che tornano in Siria e fare un training mirato sul recupero del patrimonio culturale perduto ma anche sul restauro delle rovine della città nuova. Speriamo di cominciare già il prossimo anno”. “L’International Archaeological Discovery Award Khaled al-Asaad è un momento molto sentito e importante per la Borsa – ha evidenziato il Fondatore e Direttore della BMTA Ugo Picarelli – sin dalle prime edizioni abbiamo voluto concretizzare il tema della cooperazione culturale invitando i Paesi internazionali come l’Egitto, che è stato anche il primo Paese ospite ufficiale. Quando in Siria è accaduto quel terribile episodio, abbiamo ritenuto doveroso dare un segnale. Ringrazio per la loro presenza a questa importante cerimonia i rappresentanti delle istituzioni del Bahrein, del Libano, della Repubblica popolare cinese, della Grecia, del Guatemala”.
Da remoto è giunto anche il saluto di Mounir Bouchenaki Presidente Onorario della BMTA: “La Borsa – ha detto – lavora con le grandi istituzioni internazionali e nazionali. È un incontro unico al mondo in cui gli esperti dell’archeologia e del turismo dialogano. Migliaia di giovani universitari e liceali giungono a Paestum per la Borsa, che diventa sempre più importante e non solo nel Mediterraneo”.
Di trasformazione digitale applicata al mondo del turismo si è parlato nel corso dell’incontro Digital Transformation: il meglio delle tecnologie digitali al servizio del turismo.
Marika Mazzi Boém Innovation Strategy Director, EU Expert per la X23 Srl di Milano, ha spiegato che “il progetto della X23 vuole aiutare le piccole imprese a sfruttare al meglio la transizione digitale”. Il progetto si concluderà a fine novembre con la partecipazione di imprese e start up turistiche che, come sottolineato da Marika Mazzi Boém, “potranno accedere a un programma europeo che dà un supporto tecnico ma anche finanziario. Saranno infatti erogati 10mila euro, utilizzabili in intelligenza artificiale, internet, realtà aumentata e virtuale e big data, ossia l’utilizzo di grandi masse di dati per creare nuove offerte pensate per le esigenze del cliente”. Il progetto, iniziato nel novembre dello scorso anno, durerà 28 mesi.
Ultimi due giorni per visitare anche il Salone Espositivo, con gli stand dei siti più importanti d’Italia, rappresentati da Regioni, Comuni, Province, Soprintendenze e una grande abbondanza di pubblicazioni interamente dedicate al patrimonio archeologico, così ben valorizzato dalla BMTA ormai da 24 anni. Splendido lo stand del Molise, con un percorso emozionale che attraversa Campobasso, Castel San Vincenzo, passando per Campomarano, Gambatesa, Isernia, Larino, Pietrabbondante, Sepino e Venafro; articolato e intrigante lo stand della Sardegna, al quale si accede superando grandi statue in costume che danno il benvenuto nelle quattro province sarde che gestiscono oltre 60 siti e musei e contano circa 120 professionisti specializzati, che operano in una logica di network; affascinanti le palafitte dello stand del Trentino, gli ori dei museo di Taranto, il magnetismo dei Bronzi di Riace, i ponti e i castelli della Valle d’Aosta. Coloratissimi e fortemente attrattivi anche gli stand dei Paesi esteri, vere e proprie visioni, quelle oniriche dell’Arabia Saudita, quelle futuristiche della Cina con le sue spettacolari mappe delle megalopoli Pechino e Shanghai e le magnetiche immagini dei grattacieli e dell’intricata rete della metropolitana, ma anche i più tradizionali itinerari dei vicoli e dei palazzi storici; interessanti gli stand di Cipro o della Grecia, dove sarà ancora possibile leggere la storia di Halkidiki e di Antica Olinto, che ne è la città più importante. Costruita sugli altipiani e sulle pendici di due colline naturali, Olinto fu una delle più grandi e potenti città dell’antichità. Fondata a metà del VII secolo a.C. dai Botiei, oggi è una città modello costruita secondo il sistema urbanistico ippodameo, con isolati tagliati da strade parallele. E proprio tra queste strade, gli scavi hanno portato alla luce più di 64 isolati, edifici pubblici e un gran numero di residenze di lusso. Oggi Olinto è uno dei più importanti e famosi siti archeologici di Halkidiki ad alta frequentazione. Ancora vale la pena di visitare, entro domenica mattina, gli stand della Siria con Palmira detta “la sposa del deserto”, della Spagna con il suo claim di successo (Ti meriti la Spagna), della Tunisia tutta da scoprire, solo per citarne alcuni.
Tra le principali iniziative in programma per sabato 29 ottobre:
Presentazione di “e-Archeo”, grande progetto nazionale per la valorizzazione multimediale e tecnologica di 8 siti archeologici
Commissionato ad ALES spa dal Ministero della Cultura, il progetto e-Archeo è stato realizzato in collaborazione con diverse università italiane e con il CNR ISPC, con l’intento di offrire una modalità di lettura e fruizione di alcuni siti archeologici con un notevole potenziale narrativo ancora non pienamente espresso.
Sono stati scelti 8 siti del Patrimonio Culturale di fondazione etrusca, greca, fenicio-punica, indigena e romana: Egnazia (Puglia), Sibari (Calabria), Velia (Campania), Nora (Sardegna), Alba Fucens (Abruzzo), Cerveteri (Lazio), Marzabotto (Emilia Romagna) e le Ville di Sirmione e Desenzano (Lombardia). Per questi otto siti e-Archeo costituisce un progetto di valorizzazione multimediale integrato e multicanale con soluzioni trasversali, da cui si attivano singole applicazioni per vari usi e tipologie di pubblico, promuovendo questo patrimonio in modalità sia scientifica che narrativa ed emozionale.
2ª Conferenza Mediterranea sul Turismo Archeologico Subacqueo e Premio Internazionale di Archeologia Subacquea “Sebastiano Tusa”
In occasione della edizione 2019 la BMTA assegnò postumo il Premio “Paestum Mario Napoli” a Sebastiano Tusa, per onorare la memoria del grande archeologo, dello studioso, dell’amico della Borsa, ma soprattutto dell’uomo del Sud, che ha vissuto la sua vita al servizio delle istituzioni per contribuire allo sviluppo locale e alla tutela del Mare Nostrum. Proprio nel ricordo dell’archeologo siciliano dal 2021 la Borsa organizza la Conferenza Mediterranea sul Turismo Archeologico Subacqueo per promuoverne le destinazioni mediterranee e il Premio Internazionale di Archeologia Subacquea “Sebastiano Tusa”.
Grazie al coordinamento scientifico di Luigi Fozzati, intervengono alla Conferenza Barbara Davidde Soprintendente Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, Ulrike Guérin Programme Specialist 2001 Convention on the Protection of the Underwater Cultural Heritage UNESCO Culture Sector, Valeria Patrizia Li Vigni Presidente Fondazione Sebastiano Tusa, Ferdinando Maurici Soprintendente del Mare della Regione Siciliana, Fabio Pagano Direttore Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Cristiano Tiussi Direttore Fondazione Aquileia, mentre ricevono il Premio Internazionale di Archeologia Subacquea “Sebastiano Tusa”:
per il riconoscimento alla carriera
Eric Rieth Direttore emerito CNRS Centre National de la Recherche Scientifique di Francia e Responsabile Dipartimento Archeologia Navale Museo Nazionale della Marina di Parigi
per il progetto più innovativo a cura di Istituzioni, Musei e Parchi Archeologici
Andrea Camilli Direttore del Museo delle Navi Antiche di Pisa per il progetto “Grande Tirreno”
per il miglior contributo giornalistico in termini di divulgazione
Pippo Cappellano Giornalista, regista, foto cineoperatore subacqueo e autore di documentari
Link al programma di sabato 29 ottobre 2022: https://www.borsaturismoarcheologico.it/sabato-29-ottobre/