In giro, è tutto un “sold out”, nel piccolo e nel grande, così ormai s’usa scrivere sui social. In certi casi è vero, in altri è soltanto propaganda della propaganda (accade anche questo, l’importante è esagerare). Si traduce “tutto esaurito”. E sull’esatta interpretazione dell’esaurito si potrebbe eccepire e nello stesso tempo scalare montagne dissacranti verso questo o quello. Sold out Calenda quando va dalla Meloni a dire che lui è pronto (a tutto). Sold out Agnelli che per prendersi il giocattolo Ronaldo ha successivamente giocato a Monopoli con la Juve (attenzione non siamo ancora in C però). Sold out Totti ma anche Ilary: la loro telenovela d’addio prolungato ha stufato tutti, più aumentano i particolari più vien voglia di farli risposare (su Instagram almeno). Sold out Conte, strepitoso nel recitare a soggetto (ma anche a oggetto e a complemento oggetto): un mese è di sinistra, l’altro di destra, passando rigorosamente per il centro. Sold out Soumahoro: uno così la sinistra antagonista poteva sceglierselo solo come rivale (antagonista, diremmo). Invece l’ha candidato e fatto eleggere… S0ld Out Metaverso: sto signore deve decidersi, o è Meta oppure è Verso. Accettiamo tutto, tranne il metatergiversare. Sold out generico e quasi letterale: una nuova ricerca dell’Università di Standford, in California, rivela come lo stress causato dalla pandemia COVID-19, ha portato il cervello a invecchiare più velocemente (le conseguenze si vedono nella realtà e nei social).