Erano sfuggiti alla precedente operazione che si trovavano, in latitanza, tra le montagne di Mercogliano, nell’avellinese. Si tratta di Andrea De Vivo e Francesco Fezza. Più di venti auto tra Polizia e Carabinieri, a sirene spiegate, hanno condotto gli arrestati presso la Caserma Pisacane di Salerno. Operazione militare in grande stile quella realizzata dalla Polizia di Stato in collaborazione con il reparto operativo dei Carabinieri di Nocera Inferiore che ha portato all’arresto di due nomi di spicco dei clan Fezza-De Vivo di Pagani e Giugliano di Poggiomarino, già pesantemente decimai nel blitz dello scorso 2 dicembre. L’arresto arriva esattamente due giorni dopo che Giuseppe De Vivo, 43enne considerato uno dei capi della cosca, si è costituito nel carcere di Fuorni a Salerno. De Vivo si è presentato a Fuorni volontariamente con l’avvocato difensore Giovanni Pentangelo dopo essersi reso irreperibile dalle forze dell’ordine che avevano effettuato il blitz su disposizione della Dda di Salerno. Su Giuseppe de Vivo pesanti indizi di colpevolezza sull’associazione malavitosa finalizzata alle estorsioni e allo spaccio di droga.