Questa sera insieme alla mia famiglia ho visitato il Presepe vivente di Agerola che voglio far conoscere a tante persone perché va dritto al cuore e resta impresso nei ricordi più belli sia dei grandi che dei più piccoli. Non è solo piacevole passeggiare senza stress e senza calca tra le viuzze ben allestite della contrada di Agerola, ma è piacevole respirare anche aria pulita ed ammirare mestieri di un tempo (tanti e ben riprodotti), assistere a siparietti teatrali di vita reale nelle casette, attraversare un ruscello dove ti viene offerta acqua fresca e buona ed ammirare vere lavandaie accanto ad un mulino che funziona davvero, poter accarezzare docili asini, cavalli, conigli, cagnolini bellissimi appena nati che volendo possono essere adottati, galline che covano, mucche.
L’ingresso costa solo 2€, ma con 5€ ti regalano una simpatica cocotte ove mangiare la pasta e il bicchiere sempre in terracotta per il vino, che pure puoi portare a casa. La mozzarella di Agerola, la montanara, i tubetti con lardo, noci e provolone del monaco, la zeppola, il vino allietano una piacevole passeggiata, adatta a chiunque tra lanterne, botteghe, simpatici scorci di vita quotidiana dei tempi che furono e che incuriosiscono i bambini e restano impressi anche ai grandi.
Il Presepe Vivente di Agerola è divenuto uno degli eventi principali delle rappresentazioni del territorio che vale la pena conoscere. Nel 2016 alcuni giovani della parrocchia hanno costituito un comitato con l’obiettivo di proteggere le tradizioni culturali e religiose che si tramandano dai nonni ai nipoti..
I figuranti sono ottimamente calati nella parte, ti rendono partecipe delle tradizioni e ti fanno entrare nel presepe. Ci si sente parte del folklore senza “artefizi”, spontaneamente, ci si ferma a parlare con le persone, sorridendo, riscaldandosi davanti ai tanti bracieri e ai fuochi creati tra le pietre. I più piccoli possono accarezzare i vari animali senza alcun pericolo, l’organizzazione è perfetta, neppure la fila è lunga, in 40 minuti, con calma, si mangia, si osserva tutto, ci si intrattiene senza annoiarsi un attimo.
Le signore con abiti d’epoca che friggono le zeppole nelle padelle di rame, le bambine che accarezzano dolci conigli sul grembo, i signori che giocano a carte, il fabbro, il falegname, il casaro, il macellaio, la donna che fila, il lanificio, il fruttivendolo, quello che lavora la pietra e crea vasi, quell’altro che impaglia le sedie, mestieri ed attività che oggi non vengono più svolti in questo modo e che è bello far conoscere alle nuove generazioni e ricordarli.
Ci saranno altre 3 occasioni per vivere questa bella esperienza natalizia che scalda l’animo: il 30 dicembre, il 3 e il 7 gennaio. Sarà divertente, istruttivo, piacevole anche per il palato e ad un costo vantaggioso.
Annalisa Capaldo