La Juve lascia il pallino del gioco al Napoli, che domina e con calma cerca lo spazio giusto per colpire. E l’occasione arriva al quarto d’ora: Politano riceve in area e crossa, Kvaratskhelia in girata al volo trova la grande risposta di Szczesny. Sul pallone si fionda Osimhen: colpo di testa e gol dell’1-0, l’11esimo in campionato per il nigeriano.
I bianconeri faticano ad uscire ma fanno tremare i legni della porta al 21′: erroraccio di Rrahmani che regala palla a Di Maria, il ‘Fideo’ sposta il pallone al limite dell’area e calcia, centrando l’incrocio dei pali a Meret battuto. Il brivido non cambia più di tanto il copione della partita, che resta nel pieno controllo degli azzurri.
La squadra di Spalletti è brava a sfruttare i pochi spazi concessi dalla Juve e al 39′ colpisce, di opportunismo. Palla in profondità per Osimhen, Bremer liscia l’intervento, il nigeriano aggancia e serve, tutto solo, Kvaratskhelia. E il georgiano non sbaglia: apre l’interno del destro e batte per la seconda volta Szczesny per il 2-0 degli azzurri.
Scossa Juve nel finale di tempo, con il Napoli che si abbassa. Al 42′ Di Maria riapre il risultato: uno-due con Milik, intervento goffo di Kim, che subisce un tunnel, e l’argentino non sbaglia per il 2-1. In pieno recupero, quindi, Rrahmani rischia l’autogol sbagliando un rinvio in area di rigore: clamorosa parata di Meret.
Inizio a rilento di secondo tempo per l’infortunio a Locatelli e gioco fermo per 5′. Alla ripresa, al 55′, la rete che chiude la pratica ed apre la vera e propria festa del Napoli: calcio d’angolo battuto da Kvaratskhelia, palla che attraversa tutta l’area e pesca Rrahmani, che in girata di destro fredda Szczesny per il 3-1.
Da qui in poi è assolo: Osimhen sfiora il poker su errore di Bremer, ma l’appuntamento con la doppietta è solo rinviato. Mario Rui recupera sull’ennesimo errore del centrale brasiliano della Juve, Kvaratskhelia raccoglie il pallone e pesca proprio il nigeriano che di testa fa 4-1 e chiude la pratica.
Il Napoli non si ferma, anzi, continua a divertirsi. E al 72′ si iscrive alla festa anche Elmas, subentrato al posto di Politano: il macedone riceve, salta Kostic e di sinistro calcia verso la porta. La conclusione viene deviata da Alex Sandro e spiazza Szczesny: pokerissimo e 5-1 in un Maradona in visibilio.
Meret: 7,5. Una parata sensazionale per evitare l’autogol a Rrahmani proprio poco prima dell’intervallo ad evitare il 2-2. Inoperoso nella ripresa, ma un salvataggio così vale un voto più che alto.
Di Lorenzo: 7. Bene nei disimpegni dalle retrovie, legge bene le situazioni anche in avanti. Solita prestazione enorme del capitano azzurro.
Kim: 7. Beffato da un tunnel sul gol che riapre la partita di Di Maria, cresce esponenzialmente nella ripresa. Le prende tutte di testa e dalle sue parti non passa più nulla.
Mario Rui: 7. Pulisce bene tutti i palloni che passano dalle sue parti. Si stacca spesso e volentieri e ci crede sul rinvio sbagliato di Bremer, aprendo la strada al poker firmato Osimhen (dal 70′ Olivera: sv).
Anguissa: 7. Si fa valere a centrocampo e si mostra molto più in crescita di condizione, lavorando di fisico e in fase di interdizione.
Lobotka: 7,5. Il metronomo della squadra, perfetto nella gestione del pallone e nella lettura delle situazioni in campo.
Zielinski: 7. Non è esattamente uno dei protagonisti principali della sfida, ma non sbaglia nulla (dal 79′ Ndombele: sv).
Politano: 6,5. Partita intelligente, vede gli spazi e crea l’opportunità come nell’occasione del primo gol. Il contrasto al 36′ lo mette fuori gioco ed è costretto al cambio all’intervallo (dal 45′ Elmas: 7. Molto propositivo, si unisce alla festa calando il pokerissimo).
Osimhen: 9. Prestazione monumentale: il gol del vantaggio, l’assist per il raddoppio, il colpo di testa che vale il poker. Si commenta da sola: in questo momento è inarrestabile (dal 79′ Raspadori: sv).
Kvaratskhelia: 8,5. Finalmente lampi del vero Khvicha: la sforbiciata sul gol dell’1-0, il raddoppio sul gol ritrovato. E nella ripresa la palla deliziosa per Osimhen a chiudere in bellezza una serata da sogno (dall’89’ Lozano: sv).