È colpa mia- Spesso pensiamo di essere degli indovini nelle menti degli altri. Attribuiamo i nostri pensieri, insicurezze e timori a coloro che ci sono accanto. Abbiamo pensieri negativi su noi stessi che pensiamo di condividere con gli altri. Mi dispiace deluderti ma gli altri non ti guardano con i tuoi occhi critici e non sei il centro dell’universo altrui.
Quando guardi qualcuno non ti stai vedendo allo specchio. Questo fenomeno viene definito PERSONALIZZAZIONE” è una distorsione cognitiva ci porta a riferire tutto ciò che accade e ci circonda a noi stessi. Alcuni esempi: -il collega ci risponde in modo frettoloso e distante? Probabilmente ho detto qualcosa di sbagliato -il partner ha il volto incupito? Probabilmente non mi ama -l’amico è distratto? Probabilmente sono noioso La personalizzazione ci offusca e non ci fa vedere che: -il collega può avere un’urgenza personale in quel momento -il partner starà pensando avrà avuto una giornata difficile -l’amico starà pensando ai suoi problemi personali Uno sguardo ristretto su di noi come possibile causa di tutto ciò che accade fuori ci fa sentire responsabili di tutto ma per fortuna non siamo così onnipotenti. Senza riconoscere questa distorsione ogni evento quotidiano si associa a una mancanza personale e aumenta i nostri vissuti di ansia, rabbia e tristezza. Per dare libero sfogo ai sensi di colpa e alimentare la bassa autostima. Se ci accorgiamo che stiamo personalizzando possiamo: – dire a noi stessi ‘questa è una personalizzazione’, è un’opinione -possiamo chiederci quali possono essere altre ipotesi o possibili spiegazioni indipendenti da noi. Il tuo valore non dipende dallo sguardo degli altri.