Solo un progetto di larghe vedute (magari concepito in sinergia tra le soprintendenze di Napoli e Salerno) potrebbe fungere da faro culturale per il territorio, che partendo dallo studio approfondito della civiltà antica che si è sviluppata nell’antichità sul territorio sito tra Vesuvio e fiume Sarno, sia in grado di suscitare gratificanti percorsi di sviluppo economico e sociale.Il direttore generale del Parco Archeologico Gabriel Zutrieghel si è dimostrato interessato ad assumere l’iniziativa del rilancio del Polverificio Borbonico, anche se bisognerà verificare quale sarà, dopo le prossime elezioni, l’orientamento dell’amministrazione comunale-
Un comitato cittadino scafatese ha preso a cuore la sorte del Real Polverificio Borbonico, sito di grande interesse paesaggistico e culturale, articolato nel verde alberato da una serie di edifici di epoche diverse.
Si tratta di un complesso dotato di edifici di rilievo storico e monumentale, circondati da un muro di cinta. Un corpo principale nel lato occidentale è stato adibito a sede museale del Comune di Scafati.
Sono state progettate anche strutture all’avanguardia (archivi, laboratori, auditorium, spazi espositivi e uffici) allo scopo di mettere in sicurezza la struttura ottocentesca ed allo stesso tempo valorizzare il complesso del Real Polverificio Borbonico nel contesto complessivo del magnifico parco agricolo-museale.
Il lungo periodo di abbandono, durato un ventennio, del complesso verde e monumentale che ha un ingresso principale a Scafati e uno su Pompei ha consentito ogni sorta di malversazione perpetrata a suo danno, come una piantagione di marijuana fuorilegge ed infine il trafugamento di arredi strutturali dell’edificio, oltre ad opere d’arte di vario genere custodite nel museo.
Appare evidente a tutti che se il parco agricolo-monumentale manca di una gestione responsabile e motivata che elabori progetti adeguati al valore della struttura ospitante, si va irrimediabilmente incontro al degrado totale.