Mourinho prova a spegnere la luce al Napoli sin da subito, piazzando Pellegrini sulla trequarti a uomo su Lobotka. E i risultati si vedono, con gli azzurri che faticano ad imporre il palleggio e vengono aggrediti alti dalla Roma. Il primo squillo è di Kvaratskhelia da fuori, per la facile presa di Rui Patricio. Poi il Napoli rischia il gollonzo (12’): su un campanile, Meret esce ma Kim lo anticipa lo stesso spedendo la palla verso la porta vuota, ma la sfera si limita a sfiorare il palo. Cinque minuti dopo il Napoli stappa la partita con Osimhen: Zielinski e Mario Rui costruiscono, Kvara pesca il nigeriano che tra Smalling e Ibanez, spettacolare e vincente la conclusione. Tecnica, potenza e senso del gol, il manuale del perfetto centravanti in tre secondi. Il resto del primo tempo è colpi e tensione, con le emozioni che arrivano nel finale. Lozano (45’) strappa a destra ma Osimhen non trova la porta girando di testa. La Roma sfiora il pari al 47’: pressione alta, palla rubata a Kim, Pellegrini dal fondo scodella per Spinazzola che calcia al volo e super Meret salva la capolista in tuffo.
La Roma fa pressione, il Napoli fatica a ripartire e alla mezz’ora arriva il pari: Zalewski pesca EL Shaarawy sul secondo palo, Lozano si addormenta e il Faraone timbra l’1-1. Spalletti prova a pescare dalla panchina e inserisce Raspadori e Simeone per Lozano e Osimhen ed è la mossa che fa saltare il banco e fa esplodere il Maradona al 41’, quando Raspadori trova il corridoio per il Cholito che riceve in area spalle alla porta, si gira e di sinistro manda la palla all’incrocio dei pali. Raspadori ci prova ancora al primo di recupero, ma Rui Patricio salva di piede.