113 anni fa nasceva la Nocerina e 17 anni fa la mia primogenita Gloria, che sarebbe dovuta nascere il 4 febbraio ma aveva ben pensato di anticipare, regalandomi doppia data da festeggiare.
Si spera che la Nocerina possa risorgere e che si cominci a giocare davvero a pallone, senza disfattismi e altre beghe societarie, che si ritrovi la stessa grinta dimostrata contro la Cavese, ove non si è vinto nulla e quindi testa al presente e al gioco che conta, quello costante e non solo di un derby.
Capisco l’entusiasmo della vittoria, gli sfottò che è giusto ci siano per gli avversari sconfitti, ma ora onore alla maglia e sguardo al futuro. Le due Nocera meritano molto più che un’effimera vittoria isolata, la tifoseria è senza dubbio quella di una categoria più blasonata, come la storia della squadra.
A mia figlia, invece, prima gioia immensa della mia vita, nata quando avevo appena compiuto 27 anni, auguro di diventare una donna autonoma economicamente, di potersi permettere viaggi numerosi e strabilianti, di fare beneficienza a chi non ha avuto fortuna e successo nella propria vita, di mantenere le sue idee di tolleranza, inclusione, giustizia sociale ed emancipazione, di godere di buona salute pur concedendosi qualche sgarro, di continuare a leggere e a scrivere non solo con i Pad e cellulare ma anche con la penna e la carta, di avere sempre la stessa voglia di conoscere posti, canzoni, costumi diversi.
Lunga vita a voi due!
Annalisa Capaldo