La troupe di Mezzogiorno Italia – il programma di RAI 3 sul Sud che produce, innova, custodisce e stupisce – al Battistero paleocristiano di Nocera Superiore.La “sosta” è avvenuta stamane in uno dei luoghi della storia scelti dalla RAI per intraprendere l’archeocammino lungo la Strada Regia delle Calabrie, l’antico tracciato della più antica “via Popilia” di epoca romana che, da Napoli giunge a Reggio Calabria e che rappresenta una testimonianza storica delle infrastrutture e dei rapporti nelle comunità del Meridione d’Italia.«Con Archeoclub Italia abbiamo sottoscritto un Protocollo d’intesa aderendo al progetto sul recupero della Strada Regia delle Calabrie perché lo riteniamo una bella scommessa da vincere sul tavolo dei beni culturali, storici ed archeologici del nostro Paese – dichiara il Sindaco Giovanni Maria Cuofano – e perché cammina insieme alle sfide che attendono anche noi a Nocera Superiore attraverso il dialogo con la Soprintendenza riguardo la riapertura del teatro ellenistico di Pareti ed altre iniziative sempre sul fronte della piena fruizione del patrimonio archeologico della città». Riprende il viaggio sulle orme dei viaggiatori del Grand Tour alla riscoperta dell’antica Nuceria.
Nel 1971 nasce ARCHEOCLUB D’ITALIA come Centro di Documentazione Archeologica al fine di sostenere con un impegno concreto gli studiosi e gli esperti dell’archeologia nella divulgazione della conoscenza del Passato. Con D.P.R. n° 565 del 24 luglio 1986 l’Associazione è Ente dotato di personalità giuridica e con Decreto del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale del 10 gennaio 2020 è organizzazione di volontariato di Protezione Civile. Tra i soci fondatori ricordiamo Massimo Pallottino, allievo di Giulio Quirino Giglioli e primo docente di Etruscologia alla Sapienza di Roma, Gianfranco Paci cattedratico di Epigrafia romana e Storia romana, il professor Romolo Augusto Staccioli, l’archeologo e Soprintendente Baldassarre Conticello, e, ultimo ma non ultimo, il filosofo Francesco Berni, ideatore e promotore instancabile. Nello stesso anno nascono le sedi locali che hanno nel territorio comunale la loro base operativa. L’immenso patrimonio archeologico, storico – artistico, architettonico e ambientale presente sul territorio italiano costituisce da sempre una grande attrattiva per il mondo intero; custodirlo e valorizzarlo, richiamando i cittadini alla responsabilità e al dovere di collaborare con le istituzioni, in primis le Amministrazioni locali, le Università, le Soprintendenze, i Poli Museali, è stata la premessa sulla quale i fondatori hanno posto le prime basi. Un patrimonio con circa tre millenni di storia, quale quello italiano, può essere custodito soltanto distribuendo la cura fra coloro che sono più vicini ai Beni e ne sono i naturali eredi, adattandosi con la massima flessibilità alle esigenze particolari di ogni memoria storica e alle caratteristiche dell’ambiente in cui si è formata.
L’ Associazione mette a disposizione delle comunità locali e degli studiosi professionalità e competenze diverse che spesso si rivelano preziose per individuare nuovi modi di promozione e di gestione di monumenti considerati secondari o troppo periferici per una gestione centralizzata. Agendo nel corso degli anni in modo capillare sul territorio i nostri volontari ARCHEOCLUB D’ITALIA aps hanno approfondito anche l’indagine storica, riportando l’attenzione sugli archivi locali, comunali ed ecclesiastici, salvandone molti dal degrado e dalla dispersione con un minuzioso lavoro di riordino e di catalogazione. Tutte le Sedi locali sono sostenute da una intensa attività di coordinamento svolta dalla Sede centrale d’intesa con i coordinatori regionali definendo le linee guida della nostra Associazione, individuando le tematiche principali su cui far convergere l’impegno dei soci. Da qui nascono le “campagne nazionali” ARCHEOCLUB D’ITALIA aps i cui obiettivi sono sempre indirizzati verso la tutela del nostro patrimonio culturale e ambientale. La prima di queste campagne è stata l’”Operazione Conoscenza”, lanciata oltre 30 anni fa come propedeutica all’impegno sul territorio: proponeva a tutte le Sedi locali un sistema di schedatura veloce dei beni culturali locali, base indispensabile per la programmazione di ogni ulteriore azione di recupero e di sviluppo.