
25 giugno 2021. Prima di sedicenti difensori della sanità pubblica, prima di improbabili candidati, prima di tutto la verità. Nocera con tutte le sue criticità ha bisogno di azioni concrete, ha bisogno di liberi costruttori di un’idea diversa non ha più bisogno di chi poteva e non ha fatto, di chi urla per non essere dimenticato, di chi corre dietro i partiti per un futuro “posto al sole”, che non arriverà, di novelli soldati romani folgorati sulla via di Damasco. La sanità è un argomento serio, e va affrontato nella sua complessità, aspettiamo ancora le promesse vendute come certezze, aspettiamo ancora la vera unità dell’Agro, non la voglia di visibilità temporanea come le cariche ricoperte, aspettiamo ancora risposte alla più grande emergenza di un territorio di 500.000 residenti ed oltre 1.500.000 di accessi a questa nostra sgangherata sanità pubblica. Un passo piccolo è stato fatto con le stabilizzazioni del personale infermieristico precario, assunto durante il periodo Covid, ma è una goccia rispetto al mare di emergenze strutturali, organizzative e di personale che affliggono la sanità pubblica. “Sii sempre pronto a dire quello che pensi, e il vile ti eviterà.” W.B.
Sono le parole usate sui social dal consigliere d’opposizione Tonia Lanzetta, una sorta di intervento chiarificatore nei giorni caratterizzati, da alcuni, da interventi “populistici” sulla sanità nostrana. Il riferimento della data, 15 giugno 2021, ci riguarda. Quel giorno, un venerdì caldo e senza sole, ci recammo un zona Umberto I per una diretta: documentammo la perenne pericolosità per la saluta di un impianto produttivo che opera con l’ok della Regione e ci soffermammo sulle problematiche dell’ospedale stesso (erano giorni caratterizzati dal proposito poi non divenuto di realtà del sindaco Torquato di montare una tenda dinanzi all’Umberto I per protestare contro lo “stato” dell’arte.)