Una bella fetta di Calabria , con il suo patrimonio culturale e storico, insieme ai mostri sacri dell’archeologia italiana come Pompei, Ercolano e Torre Annunziata – Oplonti, Paestum, ma anche a realtà finalmente riemergenti come Nuceria, unite insieme dalla “Strada regia delle Calabrie”, che ora è un brand turistico culturale che tiene insieme 44 comuni da Napoli a Castrovillari (espressioni di tre regioni, c’è anche la Basilicata). Il 16 Marzo a Roma, per la prima volta in assoluto, verrà presentato in anteprima internazionale alla stampa estera il progetto dettagliato del progetto di riqualificazione turistica della Strada regia delle Calabrie e l’immagine del marchio. Per l’Agro ad oggi hanno aderito Nocera Superiore e Pagani, adesione inoltre arrivata anche dalla vicina Cava de’ Tirreni.
“Ben 2200 anni di storia, 490 km da Napoli a Reggio Calabria, 44 città in 260 km di percorso studiato, 3 Regioni, 4 Province, 3 Parchi Nazionali, testimonianze di epoca romana, settecentesca, ottocentesca ma anche siti de neolitico e del paleolitico. Questa è la Strada Regia delle Calabrie, il cui marchio, il cui brand è stato presentato per la prima volta, oggi alla Stampa Estera. Uno studio realizzato sul campo, durato ben 8 anni, ha dato vita ad un progetto di sviluppo turistico – culturale e sociale che rappresenta una vera novità per l’Italia. Otto anni durante i quali abbiamo studiato le cartografie di fine ‘700 per ritrovare un patrimonio culturale straordinario, fatto di 30 Taverne ottocentesche, 40 ponti di epoca romana o ottocentesca. Siamo in presenza di 260 km di storie, volti e persone. A Morano Calabro ad esempio, un dipendente divenuto imprenditore, ha recuperato i ruderi e li ha trasformati in un Albergo Diffuso, dando la possibilità a Morano di diventare un Borgo per i giovani con Biblioteca per ragazzi e Centro Studi per i giovani. E lungo anche il tracciato romano della Via Popilia che abbiamo trovato con una metodologia innovativa di ricerca, possiamo trovare Battisteri Paleocristiani, siti millenari davvero unici. Un patrimonio culturale fuori dai circuiti tradizionali, ma che adesso ha luce”. Lo ha annunciato Luca Esposito, architetto, storico, delegato Archeoclub D’Italia al Programma di Riqualificazione dei Borghi sulla Via Regia delle Calabrie.
Tanti i sindaci della Strada Regia delle Calabrie, oggi alla Stampa Estera, hanno indossato la Fascia Tricolore osservando anche un minuto di silenzio per le vittime del naufragio di Cutro. Ed oggi, alla Stampa Estera, la presentazione per la prima volta del marchio “Strada Regia delle Calabrie” un brand che ha l’ambizione di diventare simile al Cammino di Santiago. “Un vero archeocammino. Nel 2021, il Cammino di Santiago ha rappresentato un indotto pari a 300 milioni di euro. Siamo convinti che la Strada Regia delle Calabrie, nella sola fase iniziale possa arrivare già a 30 milioni di euro. La Strada Regia delle Calabrie è la strada dello scrittore tedesco Wolfgang Goethe – ha continuato Esposito – che la percorse per arrivare a Paestum o del pittore Jacob Philippe Hackert, dell’ingegnere e sismologo Robert Mallet o ancora dello scrittore Charles Didier, del medico e scrittore Horace de Rilliet , dell’autore di favole Andersen e e di tanti altri ancora”.
“Il marchio che abbiamo depositato al Ministero del Made in Italy è molto semplice: una grande scritta centrale : “La Strada Regia delle Calabrie” e sotto il logo di Archeoclub D’Italia con la scritta in rosso “ARCHEOCLUB D’ITALIA aps”. Puntiamo ad un turismo sostenibile – ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – in grado di dare opportunità al territorio.Vogliamo che i 260 Km della Strada Regia diventino un grande Albergo Diffuso unico, eco – sostenibile. Abbiamo centri la cui densità demografica si sta abbassando e negli ultimi decenni si è ridotta del 30 – 40% Noi vogliamo fare in modo che questi siti, questo patrimonio culturale e qiesti luoghi possano emergere. E’ la prima volta che in Italia nasce un progetto come quello della Strada Regia delle Calabrie che insieme ai tratti della Via Popilia rappresenta davvero un bene comune. Pensiamo di realizzare anche una struttura flessibile con con i 44 comuni possa condividere percorsi e progetti di sviluppo economico, culturale e turistico”.
“La Strada Regia delle Calabrie è una grande risorsa culturale. Lungo quei 260 Km di strada c’è la nostra storia e il Mezzogiorno deve svilupparsi intorno al turismo, alla cultura e alla legalità. Sviluppare gli attrattori minori per creare un vero e proprio indotto sociale. Con il turismo e con la bellezza possiamo costruire un futuro migliore. Ad Ercolano – ha affermato Ciro Bonajuto, Vice Presidente Nazionale dell’ANCI e sindaco di Ercolano – grazie all’investimento in cultura e turismo siamo passati da 200 posti letto a ben 2000 posti letto. Ciò che mi inorgoglisce è che non è arrivata la multinazionale a costruire grandi alberghi ma tanti B&b nati nel centro storico, proprio lungo la Strada Regia delle Calabrie. Questi B&B rappresentano uno stimolo per i giovani anche a credere nella valorizzazione del patrimonio culturale. Con la cultura creiamo indotto sociale. Ad Ercolano abbiamo già recuperato i dati antecedenti al Covid. Per il 2023 prevediamo ben 500.000 turisti al Parco Archeologico e 800.000 al Vesuvio. Stiamo partendo con un grande progetto di riqualificazione creando una passeggiata archeologica sugli scavi”.
“E’ un progetto importante anche perché ci leghiamo alla storia. I nostri avi erano intelligenti. Prima di rimettermi in cammino per la Cina, prometto che attraverserò altri 22 Borghi della Strada Regia delle Calabrie. Toccando, attraversando questi borghi noi riusciamo a rivalutarli – ha dichiarato Vienna Cammarota, anni 83, Guida Ambientale Escursionistica, storica camminatrice e Testimonial di Archeoclub D’Italia nel Mondo – e con il cammino andiamo anche ad incentivare la formazione dei giovani. Se i giovani iniziano a vedere l’opportunità, lo sviluppo di un indotto economico figlio del turismo eco – sostenibile, crede di più nella promozione e nell’importanza della valorizzazione del Patrimonio Culturale ed inizia ad investire anche sulla propria formazione personale”.