La Nocerina ha un nuovo direttore sportivo, è Danilo Pagni. Danilo Pagni, calabrese, 48 anni, è il nuovo direttore sportivo della Nocerina. L’esperto dirigente ha sposato il progetto di rilancio varato dal club rossonero. Questa mattina è stato sottoscritto l’accordo tra le parti. “Ho accettato di lavorare con la Nocerina – ha detto il diesse – perché è una piazza che mi è sempre piaciuta e ho ammirato. Ho conosciuto i proprietari del club che ritengo un gruppo di imprenditori credibili e concreti. Poi ho ritrovato un mio carissimo amico, Pino Iodice, con cui ho lavorato già in passato e con il quale ho condiviso la straordinaria esperienza di Taranto con la salvezza in C1. Conosco bene anche l’allenatore Alessandro Erra. Non ultimo, sono qui perché amo il mio lavoro”.“Ritengo importantissima e fondamentale la presenza nel gruppo rossonero di una figura professionale come quella di Pagni – ha precisato il direttore generale della Nocerina, Pino Iodice –saprà dare il suo prezioso contributo in questo finale di campionato e programmare i futuri obiettivi tesi a riportare in alto la Nocerina”.
Danilo Pagni, classe ‘75. Ha iniziato la sua breve carriera di calciatore nella sua Castrovillari, a soli 15 anni. A 21 ha appeso gli scarpini preferendo la scrivania al manto erboso. Poi non si è più fermato, perfezionandosi e affinando le sue conoscenze calcistiche al di fuori dal rettangolo di gioco. Tutto questo lo ha portato a ricoprire molti ruoli, partendo dalla dura gavetta del calcio di provincia per calcare, poi, palcoscenici più prestigiosi del calcio che conta tra i quali Milan, Chievo e Ternana, in veste di direttore sportivo e di talent scout. E’ stato diesse della Salernitana, anzi del Salerno Calcio, di Lotito ripartente e vincente dalla Serie D dopo il fallimento della Salernitana di Lombardi. A Salerno frequentò anche il corso per il patentino da allenatore di base. Ma è stato per pochi mesi anche diesse del Sorrento di Gambardella, che poi lo sostituì con Di Bari. Successivamente ha lavorato con Ternana e Viterbese . Quest’anno doveva ripartire dalla D col Giarre ma lo scorso 8 settembre 2022 il TAR decise di escludere la compagine etnea dal massimo campionato dilettantistico per mancati adempimenti verso alcuni tesserati. n carriera anche una doppia esperienza al Gallipoli, la prima con Auteri allenatore. Calcisticamente è un figlio e un padre d’arte. Suo padre Danilo fu attaccante del Messina e del Livorno, successivamente allenatore. Il giovane Simone, figlio di Danilo, ha esordito l’anno scorso in B con la Reggina. Punta centrale classe 2004, quest’anno è in forza al Sona, realtà lombarda di Serie D.
In sua vecchia intervista disse: “Essendo figlio d’arte il passo è stato breve. Sono arrivato presto in prima squadra nel Castrovillari, per volontà di mister Angelo Carrano, passando dai giovanissimi agli allievi nazionali. Proseguo la mia carriera di giovane calciatore nel Napoli dove i miei procuratori, Sommella e D’Alessio, mi portarono, credendo molto nelle mie capacità. Qui nel centro sportivo “Paradiso” di Soccavo, vengo folgorato dall’inaspettato incontro, se pur fugace, con il D10S Diego Armando Maradona. Diego si presentava ai nostri allenamenti con un borsone carico di di magliette e scarpini Puma da regalare, come in un sogno, a noi giovani allievi.A vent’anni non me la passavo molto bene. Dopo un insieme di fugaci apparizioni nei campionati dilettanti, mi avvicinai nuovamente al Castrovillari che militava appunto nel campionato dilettanti. Il presidente Agostino Caligiuri sapendomi in forte difficoltà volle aiutarmi e mi convocò nella sua azienda, assumendomi come fac-totum della squadra. Oltre ad accompagnare i calciatori, però, mi impegnai molto per il raggiungimento dei play-out che riuscimmo a vincere a Battipaglia. Di li in poi il Presidente, avendo individuato in me una predisposizione alla ricerca, all’elaborazione dei data base, alla formulazione di strategie, mi dissuase dal continuare a giocare a calcio e mi indirizzò verso la professione di direttore sportivo. Cominciai ad affinare le mie abilità andando in giro per tutte le piazze del centro sud, attraverso le varie emittenti televisive e ritagli di giornale, da mettere insieme per arricchire il mio bagaglio di conoscenze. Ero olora considerato un baby Moggi data la mia giovane età. Ho vinto 3 coppe in serie C, otto campionati tra dilettanti e professionisti ed una “salvezza” miracolosa a Terni. Tra l’altro, in quella stagione, ho risolto 19 contratti senza scambi di giocatori, con importanti profitti e plusvalenze. Ho continuato con il Chievo ed il Milan collaborando nell’area tecnica, avendo ricoperto il ruolo di scouting. Questo mi ha dato l’opportunità di girare il mondo alla ricerca di giovani talenti dai valori inespressi che è indispensabile intuire in anticipo.”