Ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, Libera celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L’iniziativa nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome. Dal 1996, ogni anno, una città diversa, un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Il 21 marzo in tanti luoghi del nostro Paese per un abbraccio sincero ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, non dimenticando le vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere. Il 1° marzo 2017, con voto unanime alla Camera dei Deputati, è stata approvata la proposta di legge che istituisce e riconosce il 21 marzo quale “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.
Mattarella a Casal di Principe sulle orme di don Diana: la prima volta di un presidente nella roccaforte dei casalesi.Un segnale diretto ad una popolazione alla quale 29 anni fa è stato ucciso il parroco della loro comunità, impegnato con la chiesa e la sua fede a togliere i ragazzi dalla strada e allontanarli dalla criminalità organizzata. Nel cuore della terra dei fuochi, in quella che è stata la roccaforte della camorra che ha ucciso a Casal di Principe, don Peppe Diana, arriva il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mai prima di adesso un Capo dello Stato si era spinto fin dentro la provincia di Caserta. È un viaggio carico di grande significato quello che compie oggi Mattarella, perché non è solo un fatto fisico, di presenza istituzionale, ma è soprattutto di sostanza.