L’incentivo è concesso per sostenere progetti di investimento e di ricerca e sviluppo per la decarbonizzazione dei processi industriali, decarbonizzazione che deve essere realizzata principalmente attraverso l’utilizzo di idrogeno a basse emissioni di carbonio, nei settori oggi ritenuti più inquinanti e difficili da riconvertire e che utilizzano i combustibili fossili come fonte di energia. Lo sportello è promosso dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ed è gestito da Invitalia. La dotazione finanziaria ammonta a un miliardo di euro, a valere sulle risorse messe a disposizione dalla Missione 2, Componente 2 del Pnrr per l’attuazione dell’Investimento 3.2 “Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate”.
Chi può partecipare
L’incentivo è rivolto alle imprese di qualsiasi dimensione che operano in settori “hard-to-abate” (vale a dire, settori difficili da decarbonizzare) e agli organismi di ricerca. Ogni progetto deve prevedere costi e spese ammissibili non inferiori a 500mila euro mentre la domanda può essere presentata anche in forma congiunta tramite contratto di rete o altre forme contrattuali di collaborazioni, fino a un massimo di cinque soggetti.
Le risorse
La dotazione finanziaria di un miliardo è ripartita su due filoni. Il primo di 450 milioni volto al finanziamento di progetti di ricerca industriale o sviluppo sperimentale per l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio. Il secondo riguarda invece progetti di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile, questi devono prevedere uno o più elettrolizzatori per la produzione di idrogeno rinnovabile e relativi sistemi ausiliari necessari al processo produttivo, ivi inclusi i sistemi di stoccaggio.
La somma residua di 550 milioni è destinata al finanziamento di progetti di investimento che prevedono l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio in processi industriali. In questo caso sono ammissibili i progetti di investimento finalizzati alla sostituzione del metano e dei combustibili fossili, con idrogeno a basse emissioni di carbonio nella misura minima del 10 per cento del fabbisogno termico del macchinario o della linea produttiva oggetto di investimento e, eventualmente ed in via residuale, all’elettrificazione dei processi produttivi.
Le agevolazioni sono concesse nella sola forma di contributo a fondo perduto: per ricerca e sviluppo possono arrivare fino all’80% della spesa, per gli investimenti fino al 60%.
Sono ammesse all’agevolazione le imprese di tutte le dimensioni che intendono realizzare un piano di decarbonizzazione industriale e che, alla data di presentazione della domanda di agevolazione, svolgono un’attività riferita ai codici Ateco 2007 indicati nell’Allegato 1 all’avviso.
Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura negoziale con procedimento valutativo a sportello. Le domande di agevolazione sono esaminate e valutate sulla base dell’ordine di arrivo, mentre i beneficiari/attuatori hanno diritto alle agevolazioni esclusivamente nei limiti delle disponibilità finanziarie (sarà un apposito decreto a sancire l’eventuale esaurimento dei fondi).