Perché Spezia e Salernitana dominano un tempo per parte ma quando i padroni di casa trovano il meritatissimo pareggio non si accontentano di salire a +6 sul Verona terz’ultimo ma cercano la vittoria, come confermano i clamorosi legni colpiti nel finale da Maldini (migliore in campo) ed Ekdal. Dopo una prima metà di gara alla grande ma premiata soltanto dall’autogol di Caldara, la Salernitana non torna in campo dopo l’intervallo, crolla su un errore di Pirola che regala a Shomurodov la prima gioia in bianconero e chiude ringraziando la fortuna.
Senza lo squalificato Nzola, Semplici punta sul tridente Gyasi-Shomurodov- Verde. In mediana la sorpresa è Kovalenko con Bourabia ed Ekdal. Sousa invece schiera insieme Dia e Piatek in un 3-4-1-2 in cui Candreva si muove tra le linee e Vilhena affianca Coulibaly in mediana, con Sambia (Mazzocchi è out) e Bradaric sugli esterni. Esce molto dai blocchi la Salernitana che prende subito in mano la partita con Candreva che non dà punti di riferimento a Ekdal, mentre Vilhena e Coulibaly portano a scuola Kovalenko e Bourabia con un’intensità di gioco nettamente superiore. Il match potrebbe sbloccarsi già all’11’, ma sullo scavetto di Dia davanti a Dragpwski Candreva scivola e Caldara (il cui errore però aveva innescato l’azione) può salvare sulla linea. Lo Spezia senza Nzola è un’altra cosa, perché Shomurodov gira a vuoto e non fa mai salire i compagni. Verde si intristisce a destra, Gyasi almeno prova a mettere due bei cross, ma l’uzbeko prima e Kovalenko poi non concretizzano. A furia di spingere la squadra di Sousa trova il vantaggio al 43’, con Caldara che nel tentativo di anticipare Piatek beffa Dragowski con una puntata nel sette. Buon per Semplici che prima Candreva sfiori il palo con un gran destro, poi Sambia esalti Drago dopo un’iniziativa solitaria e infine Piatek centri in pieno la traversa con un colpo di testa.
Dopo l’intervallo restano negli spogliatoi Kovalenko e Verde, sostituiti da Zurkowski e Maldini, che si piazza alto a sinistra e regala subito un bel numero sul fondo. Ora lo Spezia, rivisitato con il 4-1-4-1, ha un’altra marcia perché gli esterni vanno a prendere alti i terzini e il baricentro sale. Entra anche Agudelo per l’acciaccato Gyasi, mentre Sousa risponde togliendo Piatek per l’ex Maggiore, fischiato e applaudito dai suoi vecchi tifosi, e passando al 3-4-2-1. Il tempo di vedere Bohinen per Candreva che la gara torna in equilibrio per un’altra castronata di un difensore. Sull’alleggerimento di Coulibaly, Pirola infatti liscia il pallone e spalanca la porta a Shomurodov, freddo nel battere Ochoa in uscita con un tocco sotto. Chi pensa che il pari a questo punto possa andare bene ai padroni di casa, che tengono a 6 punti il Verona, si sbaglia di grosso. Maldini è scatenato, si guadagna una punizione dal limite (ammonito Daniliuc) e poi da fermo pennella un destro che si stampa in pieno sulla traversa. E all’83’ Ekdal, lievitato nella ripresa come un soufflé, sulla triangolazione con Agudelo prende un clamoroso palo interno. Insomma, un pareggio che va bene a tutti ma che sta sicuramente più stretto a Semplici.