Mi ritrovo a leggere spesso farneticazioni sgrammaticate di personaggi locali che sperano di essere arguti e sarcastici, ribelli e contrari al sistema, si fingono diversi e invece sperano solo di potersi accomodare sulla poltrona lasciata libera dai predecessori in transumanza.
Ridicole osservazioni sui dinosauri della politica locale che non trovano riscontro nei comportamenti di questi miseri e pavidi obiettori: se da un lato, infatti, ci sono i soliti rappresentanti istituzionali che poco o niente hanno fatto per il bene della città, dall’altro vedo pseudo rivoluzionari da tastiera che si ergono a paladini del popolo sentendosi abili oratori e sopraffini scrittori, stile Cicerone nel foro, ma che non hanno né capo né coda.
Mi viene da ridere e da piangere considerando le assonanze con i politici nazionali durante questa settimana santa che vede Berlusconi ricoverato al San Raffaele in terapia intensiva.
Ricordo la barzelletta che amava mio padre sulla Resurrezione del Cavaliere e qualcuno ipotizza che se morisse venerdì santo potrebbe addirittura risorgere come Gesù Cristo.
Non sarò blasfema né perfida, la morte non si augura a nessuno come non credo sia giusto brindare se Berlusconi passerà a miglior vita ( ho appena redarguito la mia primogenita, giovane, atea e di sinistra ) perché anche lui è padre, nonno, bisnonno e qualcuno l’amera.
Ma ci sono persone che non valgono molto né da vivi né da morti e non vanno idolatrati né prima, né durante, né dopo: i titoli si comprano e si vendono, il valore umano e lo spessore morale no: la vita mi ha insegnato che l’umiltà è sorella dell’intelligenza e che i fatti valgono più delle parole, peraltro messe insieme senza una buona sintassi e un senso logico.
Così il vero precetto, pasquale e non, che molti dovrebbero fare è quello della giusta considerazione di sé, della stima effettiva delle proprie competenze, del reale valore delle proprie qualità, sia se si è un pusillanime avvocato di paese, sia se si ricopre la carica di vicepresidente del Consiglio, sia se si possiede a stento una banconota per una pizza, sia se si hanno milioni e milioni di euro.
Buona Pasqua!
Annalisa Capaldo