La legge regionale, passata con una dotazione finanziaria di 50mila euro all’anno, prevede non solo celebrazioni ma anche azioni specifiche destinate proprio a chi vive con difficoltà o non vive affatto la dimensione di figlio. Le articolazioni operative sono la concessione di borse di studio, di lavoro e di viaggi di istruzione rivolte agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della Regione che si sono distinti nel percorso didattico e individuati tra coloro presi in carico dagli Ambiti territoriali di appartenenza; di premi in favore dei figli che nel corso dell’anno si sono distinti per aver compiuto azioni particolarmente meritorie all’interno della loro famiglia o verso i loro familiari; di premi diretti a coloro che operano nell’affido familiare e che si sono distinti in attività di promozione e sviluppo della cultura dell’affidamento familiare e della natalità.
“L’intento della proposta – si legge nella relazione illustrativa – è creare un unico fronte che riunisca la società su tematiche concrete di accoglienza e solidarietà. La giornata regionale del figlio deve essere l’occasione per coinvolgere tutte le istituzioni e le realtà che operano nel sociale per stimolare la riflessione al fine di rivedere e di migliorare le politiche familiari in base alle esigenze che si riscontrano sul territorio affinché a tutti i minori sia garantito il diritto di essere figlio. Nell’attesa che il diritto di ogni bambino di essere figlio sia presto riconosciuto e disciplinato dalla legge italiana, come pure da quella europea e internazionale, occorre testimoniare e promuovere una solida cultura di aggregazione sociale e familiare, nonché di solidarietà, diffondendo tale cultura, nella consapevolezza dell’importanza della condizione di figlio. Ogni essere umano che non possa vivere con la famiglia d’origine dovrebbe vivere comunque in una famiglia stabile”.
“Sono molto orgoglioso di questa istituzione – commenta Volpe – è noto a tutti il mio interesse per il mondo giovanile e per le politiche che lo riguardano. Le relazioni, le tutele, gli stimoli sono l’unico modo per tentare di costruire personalità solide, di prevenire il disagio giovanile e le devianze. Non si può pensare di intervenire solo a posteriori, provare a prevenire è una sfida che vale la pena cogliere. Ecco perchè ogni essere umano ha il diritto di sentirsi figlio, di essere accompagnato, guidato e sostenuto. Come istituzioni è un nostro preciso dovere. Questo è il motivo che ci ha spinto non solo a immaginare iniziative simboliche e di riflessione ma di dare anche corpo e concretezza a questa mano che, idealmente ma anche concretamente, accompagna i nostri ragazzi”.