Era il 9 novembre del 2017 quando il Presidente della Regione e l’ASL Salerno annunciarono la riapertura dell’ospedale di Scafati entro un anno con 118 (centodiciotto) posti letto e soprattutto il pronto soccorso.
Apprendo, invece, da un comunicato stampa della dirigenza ASL Salerno che a Scafati riapre il reparto di lungodegenza con appena otto posti letto sottratti ai posti per acuti della pneumologia che diminuiscono a sei, da sommare agli altri sei di malattie infettive e ai quattro di rianimazione per un totale di 24 posti letto in tutto l’ospedale, un limite imposto dai Vigili del Fuoco di Salerno dopo il sopralluogo avvenuto in seguito all’incendio della farmacia ospedaliera situata al secondo piano di un’ala del P.O.
Strano che il Presidente della nostra Regione non sia presente all’inaugurazione del micro reparto di lungodegenza come è solito fare. Non è certamente un repartino di lungodegenza la priorità per i cittadini della nostra città, è un ulteriore mortificazione del diritto alla salute sancito dalla costituzione. A De Luca in questi anni è stato permesso di fare del nostro Ospedale quello che voleva. Il disinteresse delle istituzioni ha permesso che a distanza di 6 mesi dall’incendio della farmacia, nulla si facesse per il ripristino dei luoghi e la riapertura della farmacia, del laboratorio analisi e del reparto di pneumologia sfiorati dell’incendio.
Non chiediamo la luna ma l’applicazione delle leggi in materia di servizi per la tutela della salute dei cittadini sul territorio. E’ necessario ottenere un incontro urgente con il direttore generale dell’ASL Salerno, a porte aperte!
Chiedere l’utilizzo immediato dei 5 milioni di euro stanziati con delibera ASL numero 345 del 30 marzo scorso per la ristrutturazione delle sale operatorie dello Scarlato e di altri reparti. Pretendere tempi certi e rapidi per la ristrutturazione del Distretto Sanitario. Ci opporremo fermamente alla trasformazione di una parte dell’ospedale in casa della comunità, struttura inutile e vergognoso esempio di sperpero di danaro pubblico in un territorio sovrappopolato dove non ci sono posti letto per pazienti acuti come previsto dalla legge. Obiettivo finale della nostra battaglia sarà il rientro dell’ospedale nella rete dell’emergenza appena completati i lavori di ristrutturazione.
I cittadini devono sapere che De Luca sta per costruire a Salerno un secondo policlinico da 700 posti letto che costringerà a chiusura certa gli ospedali dell’agro nocerino. Questa volta la protesta e la mobilitazione non sarà solo quella della città di Scafati ma di tutto l’agro perché con la costruzione di questo ulteriore mega ospedale a Salerno non ci sarà futuro per i nostri. È il momento di svegliarsi uniti e compatti a difesa dei nostri diritti perché la battaglia per la salute non ha colore politico e vedrà coinvolto un territorio fatto di uomini e donne stanchi di una sanità da terzo mondo che costringe i cittadini a morire in attesa di soccorso al PS di Nocera.