Ogni città che possiede nel suo territorio un castello cattura sempre l’interesse degli appassionati di fenomeni paranormali, e una grande città come Nocera non poteva essere da meno con il suo antichissimo castello. Il castello medievale di Nocera oltre per la sua storia millenaria sembra essere famoso anche per le molteplici apparizioni di fantasmi, quasi certamente identificati come alcuni degli antichi residenti di quella fortezza. È noto, infatti, che oltre ad avere ospitato personaggi illustri, fu teatro di battaglie, fatti cruenti di sangue e furono numerose le persone uccise, anche mediante tortura, all’interno delle sue mura. Di due fantasmi, in particolare, si è sempre detto che vaghino ancora tra le camere del castello. Si tratta dello spettro di Basilio di Levante, Principe di Capua al servizio del papa Urbano VI, e dello spirito di Cencia di Trastevere, detta la carceriera, innamorata pazza e mai corrisposta del suo Signore e padrone Francesco Prignano, Principe di Capua, Duca d’Amalfi, Signore di Nocera e nipote di papa Urbano VI conosciuto, dal popolino, con il nome di Batillo.
Vediamo in breve chi erano questi due personaggi. Prima di divenire Basilio di Levante, conosciuto anche col nome di Pietro Nocco, il valoroso Basilio era il temerario Matul il Corsaro, che per amore di Bianca, figlia di Nello, Barone di Roccella, che rapì e violentò, smise di depredare e navigare i mari, e alla nascita del figlio Corradino, divenne Basilio di Levante. Tuttavia, per una serie di circostanze che per la loro complessità non è questa sede per esporle, non rivide mai più né la sua amata né il figlio pur cercandoli per tutta la vita. In realtà, e da questo momento subentra un episodio oscuro che pervaderà per
sempre questo personaggio, un’altra volta riuscì a vedere il figlio, quando nelle segrete del castello, senza saperlo, lo ucciderà torturandolo.
Scoprirà l’identità del figlio depredandolo. Infatti, legato al collo del giovane gli troverà un sacchettino di reliquie che riconosce. Corradino, appena ventenne, gli spirerà tra le braccia. Basilio ne invocherà il perdono confessandogli di essere suo padre, e Corradino lo perdonerà con l’ultimo fil di voce. Per il resto della sua vita Basilio implorerà perdono a Dio non rassegnandosi mai per quell’orribile delitto vagando così nel castello per circa venti anni alla ricerca di tanta misericordia. Nel 1406, ormai fuori di senno, fu trovato morto con le labbra incollate alla tomba di Corradino. Sarà sepolto dopo qualche giorno
nel sepolcro di suo figlio Corradino. Cencia di Trastevere, una donna alta e ben formosa con le guance rubinazze e paonazze come vuole la tradizione, nacque a Roma e morì pazza all’età di quarantacinque anni nel
castello di Nocera per il suo grandissimo amore non corrisposto da Francesco Prignano. Già da viva era popolare per la troppa malvagità che aveva nei riguardi dei carcerati del castello, figuriamoci da morta! Il fantasma di Basilio non incute molta paura, la sua presenza, infatti, si limita a essere solo avvertita da una lieve brezza senza sfoggio di fenomeni straordinari se non quelli detti comuni come aria gelida, rumori sospetti respiro ansimante, ed esclusivamente di notte. Invece se s’incontra Cencia, bisogna farsi il segno della croce per metterla in fuga. È difficile incontrarla, molto più facile è udirne le sue grida isteriche che sono utilizzate per spaventare e terrorizzare i visitatori del castello.