L’iniziativa sarà presentata presso il Centro di Aggregazione Giovanile il 28 aprile alle ore 17. Gli incontri avranno luogo, per i primi due appuntamenti, a Nocera Superiore presso il battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore.
Il 5 maggio la dott.ssa Teresa Virtuoso (archeologa Ales Spa Arte lavoro e servizi – Parco Archeologico di Pompei) relazionerà su: Le indagini archeologiche nelle immediate vicinanze del battistero di Nocera Superiore e nell’area dell’ex foro boario, mentre, il 12 maggio la dott.ssa Alessandra Avagliano (Ph.D in Storia dell’Arte Medievale – Sapienza Università di Roma), interverrà con: Lo spazio della rinascita: la vasca battesimale di Nocera Superiore.
I seminari continueranno a Nocera Inferiore il 26 maggio e il 9 giugno al Centro di Aggregazione Giovanile. Il primo sarà a cura della prof.ssa Claude Albore Livadie (direttrice di ricerca emerita presso il CNRS, Francia) e avrà per titolo: Da Longola di Poggiomarino a Nocera, le origini delle città nelle Valle del Sarno; il secondo, il 9 giugno, sarà a cura del dott. Umberto Soldovieri (Ph.D in Epigrafia e assegnista presso la Scuola Normale Superiore di Pisa) e avrà per titolo: Il patrimonio epigrafico di Nuceria: vecchi e nuovi documenti.
La presente iniziativa si colloca su un percorso di continuità, coerente con l’operato cinquantennale che l’Archeoclub Nuceria Alfaterna ha promosso sul territorio nocerino e non solo. In quest’ottica lo spirito del ciclo di seminari trova la sua genesi nella promozione della storia locale, portando la divulgazione storico-scientifica ad un livello maggiore, con importanti professionisti del settore e della ricerca.
Gli incontri si caratterizzano per l’ampio respiro culturale, l’eterogeneità degli argomenti presi in esame, la completezza sotto il profilo archeologico, artistico e storico e sono stati pensati soprattutto per i cittadini. Si tratta, infatti, di un’occasione per l’arricchimento delle proprie conoscenze personali e per l’accrescimento della propria passione verso il territorio di appartenenza, perché senza conoscenza non c’è tutela.