Forma e dimensioni possono variare, ma è da sempre stato così popolare da venirne spesso celebrato dall’arte fin dai tempi più antichi. Mostrare il seno, fino agli inizi del 19° secolo, non era considerato troppo scandaloso, dove l’abbondanza di dee e ninfe nude che scherzano nei boschi è sempre stata vista come cosa normale nell’arte occidentale. Paradossalmente al giorno d’oggi viviamo in una società dove i seni scoperti sono invece ancora un tabù.
Gli studi di etologia hanno mostrato che il seno femminile è un carattere sessuale secondario che svolge negli esseri umani una duplice funzione. Esso ha conservato la sua funzione più antica di allattamento, tipica dei mammiferi, ma ne ha anche acquisita una nuova, come strumento di attrazione sessuale.
Questa funzione di attrazione sessuale è legata alla più generale trasformazione della sessualità umana, il cui esercizio non è limitato a un periodo di estro, con una finalità unicamente riproduttiva, ma si accompagna a una relazione di legame, che contribuisce a mantenere nel tempo.
Il seno è anche una zona erogena. Se accarezzato nel modo giusto, l’orgasmo è assicurato. La stimolazione del seno durante il rapporto sessuale facilita il raggiungimento del piacere femminile. Quando i capezzoli vengono solleticati con baci e carezze, viene rilasciata l’ossitocina, l’ormone del piacere, che facilita l’orgasmo. Infatti alcune donne riescono a provarlo con questo tipo di stimolazione e in questo caso si parla di “nipplegasm”o “orgasmo del capezzolo”. Perché succede?
Si raggiunge un’eccitazione tale con la stimolazione del capezzolo da favorire il riflesso orgasmico, soprattutto se c’è contemporaneamente una stimolazione diretta o indiretta della clitoride. Secondo uno studio condotto dal dottor Herbet Otto, è la seconda forma più comune di orgasmo femminile ed il 29% delle donne intervistate ha dichiarato di averlo provato almeno una volta nella vita.
Per cui il Seno è una zona erogena, sia nelle donne sia negli uomini, oltre a essere molto sensuale ed erotico. Anche i capezzoli degli uomini scatenano il piacere?
Anche gli uomini hanno le ghiandole mammarie anche se non così sviluppate come le donne, e possono avere anche loro il cancro al seno, anche se in percentuali nettamente inferiori. I loro capezzoli possono essere sensibili come quelli delle donne, quindi non vanno dimenticati durante l’amore.
La storia ci mostra come il seno sia stato rappresentato nel tempo sempre in virtù della sua valenza, sia che quest’ultima fosse erotica, sia che fosse materna.
Il seno, quindi, è un elemento del corpo femminile che può essere sottoposto a censura oppure a esibizione, può essere nascosto o mostrato senza pudore, ma al di là delle concezioni personali o sociali sull’estetica, che cambiano a seconda dei vari momenti storici, la cosa più bella che una donna può arrivare a percepire, è che il seno sia qualcosa che appartiene a lei prima che agli altri e alle concezioni che gli altri ne possono avere.
Inviterei alla riflessione su come il proprio seno, affinché possa piacere, debba essere anzitutto parte di un corpo consapevole dei significati della propria femminilità che, tra le altre cose, sposa l’erotismo con la fertilità, due fattori che non dovrebbero essere scissi, come se una donna non potesse integrare in sé questi due aspetti opposti e complementari, ma che invece sono stati molto spesso considerati separatamente.
Il seno dunque, prima di essere qualcosa da usare per piacere all’altro, deve esser un piacere per se stesse, perché non è un vestito da mostrare o esibire, ma è qualcosa con cui sentirsi bene. Scoprire o celare, poco importa ma sicuramente non ostentandolo a simbolo di una femminilità, che laddove è ben vissuta, la si esprimerà nella migliore delle maniere, senza bisogno di mettere in mostra alcunché, tanto meno con gli eccessi nelle forme e nei volumi.
Dunque, così come il “soma” (il corpo) non è separato dalla “psiche” (la mente, l’anima), il seno non è un elemento esterno rispetto al sé, ma parte fondante del proprio essere femminile in tutta la sua complessità. Le molteplici sfaccettature della femminilità vanno, ad esempio, dall’aspetto materno, purtroppo spesso associato a un seno prorompente (riferimento mentale da cui la società dovrebbe liberarsi, riflettendo sul fatto che l’accudimento materno non passa necessariamente da un’abbondanza nutritiva), all’aspetto più erotico, dove l’armonia delle forme è tanto più sensuale quanto più la donna si sente a proprio agio e consapevole delle sue intrinseche particolarità e unicità
Dott.ssa Filomena Avagliano- Sessuologa