A Nocera Inferiore nonostante le condizioni metereologiche avverse il corteo della festa dei lavoratori c’è stato e si sono visti alcuni operai ed ex operai, i sindaci delle due Nocera, qualche comunista Cavese ( in estinzione ) e sparuti lacchè con ambizioni politiche.
Insomma il coraggio ci vuole non tanto a sfidare la pioggia ma a fare festa per i lavoratori e per il lavoro proprio da parte di chi nella propria vita non ha mai veramente travagliato.
Ci vuole coraggio a scendere in piazza e a manifestare il proprio disappunto e molti preferiscono rintanarsi nelle proprie coscienze mutilate e mortificate dai politici locali e nazionali che fanno spallucce perché la colpa mica è loro, cosa possono farci se la disoccupazione aumenta, se non tutti hanno il papà, lo zio o il nonno ricco e ammanettato e potente?
Salti chi può, diceva una mia compagna ormai disincantata e schiava del sistema come tutti noi, vittime di ideali che non esistono più.
Tanti disoccupati, tantissimi lavoratori precari che sperano almeno nella Naspi, molti che sono costretti a lasciare la propria casa per assicurarsi un degno futuro, per sopravvivere, per portare il pane ai propri figli, ancora tanti che sul lavoro ci hanno lasciato la pelle: questi oggi non c’erano a sfilare in piazza, nessun corteo, nessun concertone del 1° Maggio per loro, delusi dalla politica, dai vari governi di destra ma anche da una sinistra che non sa fare più il suo dovere, che ha smarrito la sua identità da troppi anni ormai.
Annalisa Capaldo