“Per la riapertura regolare del traffico lungo la bretella M3 è in corso un’interlocuzione con la Prefettura di Salerno e la Polizia Stradale di Angri, poiché ad oggi non dovrebbero sussistere più problematiche di sicurezza tali da disporne addirittura la chiusura arbitraria del tratto stradale”. A dirlo è Ilaria Abagnale, sindaca di Sant’Antonio Abate.
“Lo scorso 19 aprile – precisa la sindaca Abagnale – l’Anas ha comunicato contestualmente ai Comuni di Scafati e di Sant’Antonio Abate la consegna definitiva dell’opera, in virtù degli accorgimenti presi in seguito ai precedenti tavoli tecnici che si sono susseguiti per anni, con l’apertura regolare al traffico veicolare fissata per le ore 12 del 27 aprile. La bretella M3, strada di raccordo che collega il territorio di Sant’Antonio Abate agli svincoli dell’autostrada A3 e della statale 268 del Vesuvio, è già stata collaudata e l’Anas ha certificato la sua sicurezza”.
“Ad oggi, però, la strada risulta transennata in territorio di Scafati – aggiunge Ilaria Abagnale – in virtù di un provvedimento della Polizia Municipale scafatese che ha interrotto anche la circolazione a senso unico che era in vigore provvisoriamente da due anni. Per questo, il Comune di Sant’Antonio Abate ha avviato un’interlocuzione con la Prefettura di Salerno e la Polizia Stradale di Angri, al fine di accelerare la risoluzione di eventuali problematiche ulteriori, che non erano state riscontrate in sede di collaudo della strada, che è importante anche come via di fuga dal Vesuvio. L’obiettivo è eliminare al più presto i disagi arrecati ai cittadini”.
“Infine, sulla mancata realizzazione della rotonda in prossimità di via Delle Industrie, va ricordato che la Regione Campania ha dato disponibilità a finanziare l’opera ormai tre anni fa – conclude la prima cittadina di Sant’ Antonio Abate – ma dal Comune di Scafati non è mai stato presentato alcun progetto per la sua realizzazione. Se sarà necessario provvedere a migliorare ulteriormente la segnaletica, siamo disponibili ad affiancare l’Anas per velocizzare l’intervento”