Secondo appuntamento sul progresso degli studi riguardanti Nuceria. Spazio stavolta ad Alessandra Avagliano. Il focus odierno si è concentrato sul seguente argomento: Lo Spazio della Rinascita- la Vasca Battesimale di Nocera Superiore. Il fonte battesimale è una vasca presente nei battisteri o nelle chiese. Tale struttura è funzionale alla celebrazione del rito del battesimo, che può avvenire per infusione dell’acqua sul capo (forma più diffusa nelle chiese di rito romano e in molte chiese protestanti storiche) o, in modo più corrispondente all’etimologia della parola, per immersione (nelle chiese di rito orientale, rito ambrosiano, nelle chiese pentecostali, nella Chiesa battista, presso i testimoni di Geova e presso i mormoni).Il fonte può essere posto in luoghi diversi: normalmente è su un lato della navata, vicino all’ingresso della chiesa, per ricordare anche simbolicamente che è attraverso il battesimo che si entra ad esser parte della famiglia della Chiesa. Alcune volte il fonte ha una cappella laterale ad esso riservata oppure esso è collocato nelle immediate vicinanze del presbiterio. Alcune chiese medievali o rinascimentali possiedono un edificio annesso alla chiesa, il battistero, costruito al fine di conservarvi il fonte e adibito al solo rito del battesimo. Il fonte battesimale finalizzato all’infusione dell’acqua è costituito normalmente da una vasca di marmo o di pietra, a cui fa da sostegno un piedistallo, sul quale, per mezzo di un supporto, essa poggia. Può essere chiusa da una copertura, sulla quale spesso si ritrovano decorazioni e sculture. La forma è variabile, sulla base di simbologie: ad esempio, può avere tre lati, richiamando così la Santa Trinità. Se il fonte è finalizzato all’immersione del battezzando, allora la sua struttura cambia: si tratta di una vasca di dimensioni più ampie, che consenta al corpo di essere immerso completamente.
Avagliano, archeologa, 40 anni portati benissimo, oggi lavora alla Sovraintendenza Roma Capitale ma ha dedicato una porzione notevole di studi e approfondimenti alle nostre bellezze, in particolare a quelle del Nuceria e nello specifico al Battistero di Santa Maria Maggiore.
Al centro dell’edificio-Battistero, come è noto oltre che visibilissimo, è posto il grande fonte battesimale, di forma ottagonale all’esterno e circolare all’interno, utilizzato dai catecumeni nel rito per immersione; sormontato da colonne, che in antichità dovevano sostenere un tiburio ligneo – infatti su di esse è possibile scorgere alcuni fori che fungevano da supporto per bastoni in legno atti a sostenere velaria per preservare il pudore dei battezzandi – è il secondo fonte battesimale più grande d’Italia dopo quello di San Giovanni in Laterano, con i suoi 7,12 metri di diametro. La superficie laterale è rivestita con lastre di marmo decorate con croci in stile greco (che secondo alcuni richiamano la croce templare), i cui bracci terminano indistintamente in forma lunata..
Nonostante questa importanza oggettiva, non ha avuto l’attenzione che merita, per diversi decenni, neanche tra gli studiosi del settore. Chi entra in questo edificio può subito constatare che si tratta di uno degli edifici paleocristiani più belli d’Italia, e si può solo meravigliare per lo scarso interesse suscitato dal battistero di Nocera anche tra gli addetti ai lavori. Il grande esperto di architettura paleocristiana Richard Krautheimer liquidò l’edificio con poche parole, limitandosi a dire che assomiglia al battistero lateranense a Roma. Probabile che non ci abbia mai messo piede. Non è andata molto meglio successivamente. In una recente sintesi del le scoperte di archeologia cristiana in Campania dal 1983 al1993, Nocera non viene neanche menzionato. n un uno studio complessivo su tutti i battisteri paleocristiani pubblicato nel 1998. il battistero di Nocera viene liquidato con poche righe nel catalogo e senza nessuna illustrazione o pianta, e con una bibliografia lacunosa che non menziona neanche lo studio più importante mai pubblicato sul batti-stero, quello di Stettler, che nel 1940 gettò le basi per tuttala discussione moderna del monumento.
Stettler dimostrò che l’edificio ha un’assialità composta dall’apertura dell’abside, dall’inter-columnio più grande, dalla volta che davanti all’abside è fatta diversamente, e infine dalla forma della vasca esterna-mente ottagonale, il cui interno circolare ha un lato rettili-neo dalla parte opposta rispetto all’abside. Il lato rettilineo della vasca dovrebbe essere il posto dove stava il vescovo oil prete che battezzava, sempre ad est, come si può vedere in molti altri battisteri, ad es. a Milano. Un confronto con altri battisteri non permette però di individuare se questa posi-zione del vescovo di solito si trovasse in un determinato rapporto con l’ingresso principale. L’assialità, che Stettler pensava rivolta verso ovest e verso l’abside, poteva essere inversa e pensata a partire dall’abside attuale. A questo punto, una delle questioni più importanti per le successive ricerche sul battistero di Nocera diventò “se ci fosse un ingresso centrale e più monumentale nell’abside occidentale, oppure se c’erano solo due ingressi più piccoli ai lati dell’abside che comunque aveva una posizione molto importante in tutta la disposizione dell’edificio.”
Col trascorrere degli anni e degli studi, domande e risposte a parte, in tantissimi si sono accorti del gioiello di Nuceria, attraverso continui e interessanti approfondimenti, come quelli dell’Avagliano, che ha illustrato con dovizia di notizie particolari noti e meno noti, partendo dalla vasca o fonte battesimale, simbolo di rinascita in tutti i sensi, anche del ritrovato slancio nocerino nei confronti di straordinari beni archeologici, da studiare ancora partendo dalla storia e arrivando alla scienza, da valorizzare sempre di più.