Valorizzare i musei creando un collegamento forte con i territori. E’ la strada indicata dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano che questo pomeriggio ha visitato il museo archeologico di Pontecagnano Faiano. «Io ho sempre detto che dobbiamo avere la capacità di portare le grandi direttrici del turismo italiano verso quei musei che impropriamente vengono definiti secondari ma che secondari non sono. Perché il valore dei reperti che sono in questo museo sono notevoli, importanti per definire la storia di questi luoghi e dell’intera nazione. Dobbiamo sforzarci per fare ciò, far si che altri musei si aprano al cosiddetto Grand Tour che l’Italia è in grado di offrire».
Per il ministro Sangiuliano i musei rappresentano «la geografia identitaria della nazione», in quanto «ogni museo è una tappa, un tassello del nostro segmento storico. Quindi anche questo museo di Pontecagnano Faiano è molto importante, va valorizzato». «Il museo deve diventare anche un momento d’integrazione con l’intera città, qui devono venire i giovani a studiare, deve esserci partecipazione, bisogna vedere se si riescono ad organizzare spettacoli dal vivo, in modo che il museo vada ad integrarsi con il tessuto connettivo della città».
Sangiuliano ha, poi, portato l’esempio del museo archeologico di Napoli che potrebbe diventare un modello da imitare anche a Pontecagnano Faiano. «Io sono nato lì accanto, lo conoscevo benissimo. Ma mi ricordo che molto spesso gli stessi napoletani non lo conoscevano. Adesso, per fortuna, da qualche anno è ampiamente valorizzato. Bisogna fare la stessa opera, pensiamo anche a strumenti informatici d’avanguardia che possano creare dei percorsi. Io credo che un museo come questo debba attrarre coloro i quali vanno in vacanza in Costiera Amalfitana o Cilentana. Possono benissimo venire qui e visitare questo museo che dà l’idea della storia del luogo che stanno visitando».