Mentre per il Servizio studi della Camera è incostituzionale la norma che mette il tetto dei 70 anni ai sovrintendenti, facendo fuori così Stéphane Lissner dal teatro San Carlo di Napoli a partire dal 1 giugno 2023, la direzione generale Spettacolo del Ministero della Cultura ha avviato un’inchiesta interna per verificare se il francese Lissner, avrebbe aggirato il tetto massimo dello stipendio per i pubblici dipendenti.
VERIFICA AMMINISTRATIVA AL SAN CARLO DI NAPOLI DOCUMENTO DIREZIONE GENERALE SPETTACOLO
Non potendo percepire, infatti, un compenso superiore ai 240mila euro (come il Presidente di Cassazione) che gli corrisponde il teatro napoletano per l’incarico di Sovrintendente che sarebbe scaduto nel 2025, il buon Lissner avrebbe stipulato un accordo a parte per farsi pagare il fitto di un lussuoso appartamento nella zona bene di Napoli, per un totale di 36mila euro l’anno, tutti a carico dello Stato.
Dai documenti in possesso di Dagospia (vedi foto), il Ministero avrebbe chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato per chiedere a Lissner la restituzione delle somme utilizzate per pagare l’affitto che, dal 2020, ammonterebbero a quasi 100mila euro.
LISSNERALLEGATO ALLA RISPOSTA DELL AVVOCATURA DI STATO ALLA DIREZIONE GENERALE SPETTACOLOMINISTERO DELLA CULTURA PARERE AVVOCATURA SUL BILANCIO DEL SAN CARLO DI NAPOLILISSNER
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