Il film vincitore è un thriller psicologico ambientato all’interno di uno chalet di montagna dove abita Sandra, una scrittrice tedesca con il marito e il figlio Daniel, non vedente. Ma un giorno il padre viene ritrovato senza vita. Incidente? Omicidio? La regista scruta la sua protagonista, scava nella sua esistenza all’interno di spazi chiusi e ossessivi. L’ambiente domestico, ma anche le sale del tribunale per ‘raccontare’ l’inferno di una coppia, i drammi domestici, le solitudini mai gridate tra spazi che sembrano non avere vie d’uscite. Come nella vita.
La giuria, presieduta da Ruben Ostlund, ha anche premiato l’attore giapponese Koji Yakusho per la migliore interpretazione maschile nel film ‘Perfect days’ di Wim Wenders. Il Premio per la migliore interpretazione femminile al 76esimo Festival di Cannes è andato a Merve Dizdar per il film’ About Dry Grasses di Nuri Bilge Ceylan’, Il regista Thien An Pham con ‘Ben Trong Vo Ken Vang’ (L’arbre aux papillons d’or) è invece il vincitore della ‘Camera d’oro’ (Migliore opera prima). Il film è stato presentato alla Quinzaine de cineastes.
Il Grand Prix è andato a ‘The Zone of Interest’, diretto da Jonathan Glazer, il Premio al Miglior regista a Tranh Anh Hung per il film ‘The Pot-au-Feu’, il Premio della Giuria a ‘Fallen Leaves’ diretto da Aki Kaurismaki, Premio alla Migliore sceneggiatura a Yuji Sakamato per ‘Monster’. Delusione per gli italiani in gara (ben tre quest’anno), Alice Rohrwacher (‘La Chimera’), Marco Bellocchio (‘Rapito’) e Nanni Moretti (‘Il sol dell’avvenire’). Nessuno di loro ha portato a casa un Premio, anche se i media internazionali avevano apprezzato il lavoro di Bellocchio, un po’ meno (soprattutto i francesi) quello di Moretti, un habitué del Festival.