L’Estate Romana è una celebre manifestazione culturale organizzata dal comune di Roma in diversi luoghi monumentali della capitale a partire dal 1977. Tale progetto ebbe vita durante le giunte di sinistra di Giulio Carlo Argan e Luigi Petroselli, sotto la guida dell’architetto Renato Nicolini, all’epoca assessore alla Cultura. L’allestimento di grandi eventi cinematografici, teatrali e musicali nel centro storico di una grande città ottiene sin dalla prima edizione un grandissimo successo, tanto da trasformarsi in fenomeno di costume: negli anni ottanta gli eventi dell’Estate Romana vengono emulati in numerose città, stimolando un dibattito culturale internazionale sulle modalità di intervento delle amministrazioni pubbliche nella promozione di eventi culturali destinati al grande pubblico.
In decenni ormai lontanissimi, Nicolini rimase estasiato dalla bellezza di Villa de Ruggiero, suggerì di farne un polo museale ma all’epoca a Nocera Inferiore c’era il francescano-politico Padre Guglielmo Salierno, che per difendere il museo “democristiano” provinciale di Sant’Antonio alzò le barricate. Sono passati tantissimi anni, Nicolini è ricordato ormai soltanto dal riascolto della canzone di Venditti: “In questa estate romana, Di musica e fotografia, ancora più mia” (citazione da Dimmelo tu cos’è). Giorni e ore nostre: nei siti archeologici di Nuceria esternano i poco manzoniani Promessi Sponsor, come se la pummarola fosse arte da Battistero o giù di lì. O tempora, o mores, dicevano i latini. Persino Battisti rischia coi Giardini di Marzo la storpiatura: quel carretto passava e un uomo gridava pelati. Preserviamo almeno il Battistero dal nuovo che avanza con la buatta, e a rafforziamo, quel che già la Pro Loco tenta di fare, Villa De Ruggiero, autentica risorsa da rilanciare con forza, coi semi della cultura e non quelli della pummarola. Per il resto dei siti, tocca a Comune e Sovraintendenza capire, discernere e infine scegliere.