Quando la cronaca ci ha informato che Giulia era scomparsa, e che a dare l’allarme fosse stato il suo fidanzato, ognuna di noi sapeva già. Le persone non spariscono, figuriamoci poi una giovane donna incinta al settimo mese che fa l’ultima telefonata alle amiche e alla mamma. E infatti Giulia e la sua creatura sono state uccise e poi scaricate in un fazzoletto di terra dietro un capannone. L’uomo di m…. avrà travolto Giulia con la sua furia senza darle scampo, senza pietà, perché è questo che fanno i violenti quando si sentono scoperti, come l’uomo di questa storia, barman di lusso che piangeva inconsolabile davanti alle telecamere.
Non conosciamo ancora i dettagli del femminicidio. Se Giulia sia morta subito, o se abbia avuto il tempo di rendersi conto e quindi il terrore nello sguardo e il gelo dell’anima, quello che ti piomba dentro in un istante quando ti accorgi che l’uomo che ami e hai amato è un miserabile b4stardo, che non ha nessuna pietà di te e di tuo figlio, e che è disposto a tutto pur di annientarti.
Quello che è certo, è che Giulia Tramontano è l’ennesima donna che muore per mano di un uomo che si è creduto Dio, al di sopra di ogni legge, e che in questa tragedia è morto anche un bimbo che aveva il diritto di nascere e crescere felice con la mamma e la sua famiglia.
Mamma, donne, famiglia, feti, nascite tutte cose di cui si riempie la bocca certa politica, ma che sui contenuti è allo stato zero dell’evoluzione, visto che propaga cultura sessista e tutto sommato giustifica uomini del genere e ne incoraggia l’emulazione con l’impunità e stringendo il cappio alla difesa delle donne e dei bambini. Post di Patrizia Cadau che spiega semplice semplice cosa sia la violenza maschile.
Non sono né uomini né padri, si sentono dio, sono la banalità del male