Non è una battuta, ci perdonino la varie commissioni straordinarie e Salvati (in politica ci vuole il pelo sullo stomaco, l’ha capito tardi ma stamattina era presente con bel gesto al passaggio di consegne). Quando alle 12,18 la commissione elettorale, nell’aula normalmente consiliare della Biblioteca Morlicchio, ha proclamato ufficialmente eletto come sindaco Aliberti Angelo Pasqualino detto Pasquale, il tempo è parso fermarsi. Fino ad arrivare a quel fatidico 27 gennaio 2017, sei anni, quattro mesi e vari giorni fa: scioglimento del consiglio comunale, inizio . Da quel giorno Scafati non ha fatto passi avanti: lo scioglimento, il commissariamento prolungato, il calvario personale di Aliberti, le commissioni straordinarie amorfe gli anni di Salvati. Tutto iniziò oltre 2300 giorni fa. Ma ora Aliberti ricomincia da tre nel 2023 (è alla terza elezione a sindaco) ma anche da sè. Dopo il discorso di rito del presidente dell’Ufficio Elettorale centrale,
dott.ssa Rosa Amato, il neo primo cittadino, visibilmente emozionato, ha rivolto un ringraziamento a tutti i
presenti, prima di raggiungere Palazzo Meyer per il passaggio delle consegne.
Bello il discorso post proclamazione: “Scafati ridiventi una grande famiglia composta da tante famiglie. E’ arrivato il momento della responsabilità, basta con le polemiche. Faccio mie le parole di stamattina della mia guida spirituale, l’ex vescovo di Nola, Beniamino De Palma: da oggi pensate, ha parlato al plurale, alla vostra Scafati. Mi auguro che voi possiate fare le cose che sono nei sentimenti del popolo scafatese”. Qualche passaggio del discorso d’insediamento: “Ringrazio i consiglieri comunali presenti, di maggioranza e di opposizione, spero avvenga presto la proclamazione anche per loro. Dobbiamo lavorare per il rilancio di questa città. Ora sono nel pieno dei poteri ma anche nel pieno di responsabilità. Ci attende un lavoro duro ma non impossibile. Confronto e collaborazione tra le parti, questo chiede. Ringrazio i dipendenti comunali, che dovranno darci una grossa mano, noi non faremo polemiche su quel che troveremo, tra qualche minuto mi recherò nell’ufficio Ragioneria per il passaggio di consegna della cassa. Ma, ripeto, non faremo polemiche. Ringrazio i parroci, il mondo del volontariato, le forze dell’ordine in particolare il Comandante della Tenenza dei Carabinieri, l’associazionismo. Sottrarrò parecchio tempo alla famiglia e al lavoro di medico. ne sono consapevole così come è consapevole chi vive accanto a me, la mia famiglia. Oggi vedo tanta gente in quest’aula, un segnale importante, dobbiamo tornare ad essere orgogliosi di Scafati, dobbiamo farlo tutti assieme, ciascuno secondo le responsabilità assunte, mettendo in campo una rete di rapporti che vada al di là degli attriti e dai contrasti. Da quest’aula oggi usciamo con la consapevolezza di fare i “buoni” non solo qui ma anche altrove. Possiamo scontrarci sulle idee anche in maniera forte, ma senza i toni “violenti” del passato più o meno recente. Confrontiamoci sulle cose da fare, coi toni giusti”. Alle opposizioni proporrà la partecipazione alla programmazione delle partecipate. Per quel che riguarda i sette assessori da scegliere, pole position per i più votati di Forza Italia, partito che potrebbe ritrovarsi con 4 assessorati: Longobardi, Di Massa, Chirico e Cavallaro sarebbero i più gettonati nell’inevitabile toto-Giunta di queste ore mentre per la Formisano si prospetta la Presidenza del Consiglio Comunale Noi Moderati potrebbe indicare la Di Palma e la Lega andare su Quartucci. Ma nel novero dei papabili, in base alla logica di premialità per partiti e liste che hanno appoggiato Aliberti: pole position in questo caso per la Berritto.