
E’ il tema trattato nella pubblicazione, di seguito indicata, della Banca d’Italia, che vale la pena di leggere attentamente, per una serie di angolazioni che comportano, soprattutto per l’apporto metodologico costruito con semplicità, ed al tempo stesso con rigore, che certamente attrae gli statistici economici, gli economisti, in particolare coloro che, i più giovani, che vogliono lavorare quali di analisti di politiche economiche pubbliche. Non certo prima di andare a studiare le lezioni “politiche” propedeutiche del complesso “contesto” e non solo di tipo internazionale del piano Marshall. ri, Genova, Milano.
“L’occupazione nel settore delle costruzioni riceverà un impulso “significativo” ma eterogeneo sul territorio dalle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), quantificato in 62mila lavoratori all’anno nel periodo 2023-2026.
La stima arriva da uno studio della Banca d’Italia sulla base delle risorse già assegnate alla fine dello scorso anno (43,5 miliardi).
Le regioni per le quali queste incidenze sono più elevate si trovano prevalentemente nel Mezzogiorno (Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania) Il 70% della domanda di lavoro sarà costituita, scrive lo studio di Via Nazionale, da operai specializzati.
Nelle regioni dove assumono un peso maggiore gli interventi di ingegneria civile, come Liguria, Abruzzo e Marche, sarebbero invece relativamente più richieste professioni tecniche e a elevata specializzazione nei quali le altre tre tipologie di professioni rappresentano ciascuna il 10 per cento circa degli occupati.
Diversamente, se si considerano le opere di ingegneria civile, la distribuzione delle figure professionali è meno concentrata, con un aumento sia della quota degli operai semplici sia di quella delle professioni tecnico-specialistiche.
Per quanto riguarda il lato dell’offerta di lavoro, le regioni dove il Pnrr genererebbe una maggiore domanda di lavoro complessiva (Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania) mostrano anche un ampio bacino di persone in cerca di occupazione con esperienze lavorative nelle costruzioni”.
Le Questioni di economia e finanza si affiancano ai Temi di discussione volti a fornire contributi originali per la ricerca economica. La serie comprende lavori realizzati all’interno della Banca, talvolta in collaborazione con l’Eurosistema o con altre Istituzioni. I lavori pubblicati riflettono esclusivamente le opinioni degli autori, senza impegnare la responsabilità delle Istituzioni di appartenenza.
L’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), avviata nel 2021 e da completarsi entro il 2026 secondo tempi e modalità concordati con la Commissione europea, potrà determinare un aumento consistente della domanda di lavoro in numerosi settori di attività economica. Il comparto delle costruzioni, che include sia l’edilizia sia l’ingegneria specializzata, è il destinatario principale dei fondi del Piano e registrerebbe la variazione dell’occupazione più elevata in termini assoluti (Basso et al., 2023). L’attività nel settore ha conosciuto negli ultimi anni una marcata espansione per i consistenti investimenti associati agli incentivi fiscali per gli interventi di riqualificazione del patrimonio abitativo, con livelli occupazionali che nel 2022 si attestavano su valori del 15,3 per cento superiori a quelli del 2019 (+235 mila addetti)2 . Il presente lavoro propone una quantificazione dell’occupazione generata a livello regionale dal PNRR nel settore delle costruzioni. L’analisi, svolta sotto l’ipotesi che il Piano sia attuato nei tempi previsti, esclude i fondi destinati a finanziare interventi già in essere e si basa sulle risorse già assegnate e per le quali è possibile procedere a una ripartizione territoriale con un ragionevole grado di attendibilità. Alle risorse destinate alle costruzioni in ogni regione si associa la generazione di un valore aggiunto, stimato attraverso l’applicazione di un modello di Leontief standard alle tavole Input-Output riferite al 2019.