Erano giovani, furono uccisi. Il ricordo vale come monito: mai più. Anche una medaglia può accompagnare il ricordo, assieme alle parole, tutta roba da trasmettere ai sopravvissuti e soprattutto alle nuove generazioni. Mai più lager, deportazioni e sterminio. Traduzione di una mattinata particolare: alla presenza del Prefetto di Salerno, Francesco Russo, presso la Villa Comunale di Siano si è svolta la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore concesse dal Presidente della Repubblica a cittadini della provincia di Salerno deportati e internati nei lager nazisti, manifestazione organizzata dalla Prefettura di Salerno e dal comune di Siano, con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Le parole del padrone di casa Giorgio Marchese, sindaco di Siano: “E’ un grande onore per noi sianesi ospitare questa cerimonia, un passaggio significativo che ci ricorda, in maniera indelebile, chi è sacrificato per la libertà, la democrazia e la fine della barbarie della guerra”.
La Medaglia d’onore ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti 1943-1945 è una decorazione destinata ad onorare tutti i cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale, tra il 1943 ed il 1945, con riferimento sia agli Internati Militari Italiani (Italienische Militär-Internierte, IMI) che ai civili. La legge n. 296 del 27 dicembre 2006, istitutiva della distinzione onorifica, dispone la “concessione di una medaglia d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, ai quali, se militari, è stato negato lo status di prigionieri di guerra, e ai familiari dei deceduti, che abbiano titolo per presentare l’istanza di riconoscimento dello status di lavoratore coatto”. Il legislatore italiano, dopo aver sancito che “la Repubblica italiana riconosce, a titolo di risarcimento soprattutto morale, il sacrificio dei propri cittadini deportati ed internati nei lager nazisti nell’ultimo conflitto mondiale” ha individuato nella “medaglia d’onore” un opportuno riconoscimento simbolico.