La patetica difesa di La Russa (e dei suoi sodali, Roccella inclusa), nei confronti del figlio accusato di stupro perlomeno sta mostrando a una buona parte dell’opinione pubblica che la rape culture non solo esiste, ma è la colonna portante di questa società maschiocentrica. La minimizzazione del fatto “nulla di penalmente rilevante”,è un argomento che ogni giorno, in Italia come nel resto del mondo, viene proferito da genitori, parenti, amici e conoscenti.
L’anno scorso fu Grillo, oggi i Facci e i La Russa dicono semplicemente, ciò che molti ancora pensano, e questa cassa di risonanza non può essere inascoltata.
Tuttavia per chi ha un po’ di memoria si ricorderà senz’altro dei vari casi di stupro in cui intere comunità cittadine facevano quadrato “sui loro ragazzi”, minimizzando il fatto e puntando il dito nei confronti della vittima.
Giusto qualche decennio fa, lo stupratore di Franca Viola veniva immortalato dietro le sbarre, durante il processo, fare un gesto con la mano a indicare “ma che assurdità è questa cosa”?
“Boys will be boys” è un concetto edulcorato di una struttura sociale in cui la violenza sessuale maschile è sempre stata vista come un dato di fatto; spesso, come una salutare espressione di sfogo della rabbia maschile (vedasi i vari “se i ragazzi si sfogano con le ragazze o con delle prostitute scaricano l’aggressività e saranno meno violenti).
Allo stesso modo, l’onnipresente “not all men” di fronte a casi del genere è l’espressione di una mascolinità egoista, incentrata sull’io e comunque legata alla rape culture (così come ho il privilegio di violentare, altrettanto ho il privilegio non solo di lavarmene le mani, ma di lamentarmi se qualcun* osa disturbarmi su queste tematiche).
Il nocciolo, in ogni caso, resta l’appagamento mensile, poco importa che si declini nel senso di potere conferito nello stupro o nel senso di facile auto assoluzione nel proclamare istantaneamente e senza appello il “not all men”.
Fintanto che non si comincerà seriamente a considerare la rape culture per quello che è, ossia un problema di natura sociale che sostiene i capisaldi della formazione sociale mascolina, saremo condannat* a ripetere sterilmente questa farsa di una violenza trasformata in pettegolezzo ogni qual volta che un caso di stupro passa sotto la lente mediatica.
Dipendesse da me, sarebbe condannato anche la russa padre e i suoi sostenitori, in quanto sono senza dubbio responsabili morali della condotta dei fgli.