Mi prendo una pausa dal cazzeggio, perché certe cose non si possono proprio dimenticare.
Oggi è una di quelle giornate che vengono considerate divisive.
Da una parte c’è la gente che «eh, ma aveva un estintore».
Dalla parte opposta ci siamo noi.
Chiamatela pure “parte del torto”.
Siamo con Carlo, sempre.
I suoi sogni sono i nostri sogni.
I sogni sono entità molto strane, lo avete notato?
Se ne fottono delle leggi fisiche.
Qualcuno prende la mira, spara, spezza la vita di un ragazzo, pensa di aver ucciso persino i sogni e invece loro sono ancora lì.
«Come sarebbe a dire che sono sopravvissuti? Cancellateli. Annientateli».
«Ce la stiamo mettendo tutta, capo! Stiamo setacciando la città. Li staneremo!»
Ma niente, i sogni sono peggio di Arsenio Lupin.
Si nascondono chissà dove.
E se non li hai, non sai dove cercarli.
Non sai neanche come riconoscerli.
Sono passati 22 anni e i sogni di Carlo vivono.
E anche Carlo vive.