Immaginiamo che, passata l’ondata dell’effetto comico e dell’indignatio, tra quattro anni un docente di lettere proponga per un’analisi testuale il racconto di Elkann. Nessuno tra gli studenti lo conosce e si limiterebbero ad applicare le “regole” dell’analisi del testo narrativo. Dov’è pubblicato? Nella pagina Cultura di un importante quotidiano ( rivolto alla gauche caviar, che ha contribuito al distacco del paese reale dalla politica, ma questo lo studente non lo sa)
Qual è il genere letterario di riferimento : il racconto , un testo, appunto, letterario con una grande tradizione di riferimento
Chi dice io ? L’autore ? NOOOO , un testo letterario si configura intorno alla voce del narratore, che non può identificarsi con l’autore reale
L’io narrante è quindi un personaggio “letterario” che si qualifica per le sue scelte culturali e di immagine.
Qualche esempio, il vestito sgualcito di lino blu, la stilografica , i quotidiani d’ èlite, la Recherche ( con la strizzata d’occhio del capitolo Sodoma e Gomorra), rigorosamente in francese, l’atteggiamento di chi non ha mai preso un treno, seppur in prima classe : un personaggio “straniato” rispetto a un contesto “altro” , rispetto al suo status ( non conosce neanche la tratta che sta percorrendo).
Non conosce neanche la tribù estranea dei “lanzichenecchi” e nemmeno i ragazzi lo riconoscono. Va sottolineato che anche il gruppo dei ragazzi NON appartiene al “proletariato meridionale” , vengono dal Nord, indossano le Nike, viaggiano in prima classe, e tutto sommato, seppur sbagliando il cestino dei rifiuti non gettano a terra le lattine di Coca Cola, non si dice che parlino in dialetto, ma solo che utilizzano un linguaggio “privo di inibizioni” .
Nessuno riconosce nessuno, un incontro che non c’è stato.
Si tratta, ripeto, di un racconto , se leggo un racconto devo sapere che si tratta di “finzione”.
Cosa ha voluto dire l’autore reale ? Che NON ha scritto una lettera , ma un testo narrativo?
Probabilmente, che non è più possibile alcuna forma di comunicazione tra i “vecchi e i giovani” , che ogni “politica” è destinata al fallimento, se fatta da una categoria sociale che ha sempre mantenuto le distanze, che chiama “lanzichenecchi” i ragazzi ormai ritenuti “persi”.
Sta dicendo : leviamoci le Nike e gli abiti di lino, posiamo la Recherche e gli iphone, riprendiamo a parlarci.
SE qualcuno ha letto la novella “Fantasticheria” (absit iniuria), è come se Verga avesse fatto parlare direttamente la Nobildonna.
Tiè, l’analisi del testo potrebbe rimediare alla brutta figura del papà dell’editore.
Per questo motivo, all’Esame di Stato , una percentuale bassissima di candidati “fa” l’analisi del testo, vogliono evitare di imparare a giustificare l’ingiustificabile