Sera d’estate cosparsa di lacrime e di stelle,
Odorosa di prato e di ortaggi di stagione,
Piena di rabbia e di speranza.
Tra sospiri d’amore e sbadigli di noia, va consumandosi come una candela profumata.
Sera d’estate tra il canto dei grilli e le luci dei lampioni, tra il pianto dei bambini e la paura del domani,
Calda come l’alito degli innamorati.
Sera d’estate costellata di rancore e di rimorsi, di sbagli grossi quanto il firmamento e di preghiere sussurrate.
Arrabbiata come una cagna affamata cui è stato levato l’osso.
Sera d’estate, afosa, priva di certezze, ma sfavillante ed abbagliante più della luna.
Quasi come un bagliore accecante che tutto illumina.
Sera d’estate simile al mio cuore, martoriato ma ancora insaziabile d’amore.
Come una bocca assetata che si accosta ad un ruscello che sgorga acqua fresca.
Sera d’estate fatta di corpi ancora troppo giovani per non essere accarezzati ma già vecchi per generare nuove vite.
Arida eppure florida nella sua interezza, come un campo coltivato da millenni ma ancora foriero di leccornie.
Sera d’estate in cui i pensieri tristi si mescolano con quelli euforici e speranzosi.
Come gli occhi di una donna ferita che ha ancora il desiderio d’amare e di essere amata.
Annalisa Capaldo