“Rifaremo interamente lo stadio. E’ previsto un importante investimento economico, lo facciamo in un momento positivo per la Salernitana che, con la permanenza in serie A, ha realizzato un miracolo sportivo. E’ stato merito dell’allenatore, del presidente, della dirigenza e di una grande tifoseria che ha inciso nei momenti di maggiore difficoltà. Questo elemento di unità è essenziale per avere successo anche nel futuro. Insieme alla società e ai tifosi dovremo fare delle scelte: l’intervento può durare un anno e mezzo o 10 anni. Tra aumento dei costi, incertezze finanziarie e guerre varie è ovvio che si dovranno fare dei ragionamenti a 360°. Toccherà a voi capire quale scelta dobbiamo fare. Un cantiere aperto per 500 giorni, con lavori anche di notte, ci permetterebbe di risolvere tutto in tempi quasi record, se invece preferiamo un’attività che procede per spezzoni ci sono costi e tempistiche differenti. Vogliamo creare un polo di attrazione straordinario. Lo stadio sarà completamente coperto, i progettisti ci hanno proposto l’unificazione dei due anelli. Non ci saranno spazi aperti, chiuderemo tutto. E nel periodo di non gioco immaginiamo attività commerciali, convegni, sala congressi. Cose di altissimo livello”. E’ un Vincenzo De Luca molto carico quello che ha tenuto una conferenza stampa presso l’Hotel Mediterranea di Salerno con l’obiettivo di illustrare il progetto per il nuovo stadio Arechi. Le novità sono tantissime: copertura totale dello stadio, nessuna divisione tra anello superiore ed inferiore, tifosi ospiti che restano nel settore curva Nord e non nei distinti, palazzetto dello sport da 8000 posti all’esterno dello stadio, capienza di 35mila spettatori, curva Sud a ridosso del campo per garantire un effetto acustico ancora più incisivo, un museo permanente sulla storia granata e materiale per la facciata formato da pannelli d’alluminio per creare giochi di luce simili a quelle delle onde del mare.
Si pone, però, un problema: dove giocherà la Salernitana durante lo svolgimento dei lavori? La scelta spetterà alla Regione che, però, vuol prima incontrare la tifoseria organizzata e la società capitanata dal presidente Danilo Iervolino. Se si restasse all’Arechi, di volta in volta ci sarà un settore chiuso al pubblico e i tempi si allungherebbero di almeno 4 anni. Se si sceglierà di giocare altrove per un campionato e mezzo, la promessa è quella di consegnare la struttura totalmente rinnovata entro dicembre del 2025. Il Benevento Calcio, nella persona del presidente Vigorito, ha già dato l’ok per ospitare la Salernitana e i suoi tifosi. Anche da Bari arrivano segnali positivi ma, al netto di una capienza maggiore, ci sarebbe il problema della distanza. E così prende corpo l’ipotesi Vestuti, con la Regione pronta a sborsare 15 milioni di euro per rimettere a nuovo una struttura storica, ma obsoleta e in malora da tempo. Nel caso ci sarebbe l’istallazione di spalti provvisori per un totale di 15mila spettatori: 14000 locali e 1500 ospiti, con potenziamento del trasporto pubblico e area parcheggio sia nei pressi del Crescent, sia a Piazza della Concordia. Il manto erboso sarebbe di nuova generazione, in erba naturale e pronto nel giro di un paio di mesi. In quel caso la Salernitana sarebbe impossibilitata a lanciare la campagna abbonamenti, stante la scarsa disponibilità di posti a sedere. E’ ovvio che non esiste una situazione che possa accontentare tutti al 100%, anche la tifoseria appare divisa. In sala c’era una folta rappresentanza degli ultras della curva Sud, ma anche il Centro di Coordinamento Salernitana Club e il Salerno Club 2010. Qualche timido applauso, poi nessuna dichiarazione in attesa della replica ufficiale della dirigenza granata che, in verità, fa sapere che avrebbe preferito un confronto pre conferenza.
De Luca chiosa così: “Stiamo costruendo delle cose importanti e storiche, occorre un clima di serenità e unità. Se tutte le componenti rimangono unite faremo cose straordinarie. Abbiamo gestito l’anno del trust con passione pur rischiando di retrocedere o di fallire, ora ci sono i presupposti per una crescita di livello assoluto. E io, come istituzione, voglio favorire il clima di tranquillità tra la Salernitana e l’amministrazione comunale. Veniamo alle cose concrete: se si decide di giocare al Vestuti noi dobbiamo assolutamente correre e mettere in moto la macchina organizzativa da subito. Sarà decisiva la scelta che verrà fatta dai tifosi e dalla società: a giugno del 2024 è obbligatorio avere il Vestuti pronto e mettere mano all’Arechi. Chiarisco una cosa. Alla Regione converrebbe dire “o Bari o Benevento”, si risparmierebbero un bel po’ di milioni di euro. Ciò però significherebbe non giocare in casa per un campionato e mezzo e questo ha sempre il suo peso. Credo sia necessario cogliere l’occasione e fare un investimento complessivo di 110 milioni di euro tra Arechi, Vestuti e Palazzetto dello Sport. Può essere una svolta per la vita sportiva della nostra città”.