In data 3-4 agosto il Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo e ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale del divieto di esercitare la professione – emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su conforme richiesta di questa Procura della Repubblica – nei confronti di 3 marittimi e di 3 comandanti di motonavi, dipendenti di società di navigazione italiane operanti principalmente in acque straniere, tutti indagati, a vario titolo, per i reati di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico.
I provvedimenti cautelari di cui trattasi sono stati emessi all’esito di indagini complesse di più ampio respiro nell’ambito delle quali risultano allo stato indagate 17 persone per 14 capi di imputazione, relativi ad un arco temporale che va dal 2017 al 2021 – espletate dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Massa Lubrense, sotto il coordinamento di questa Procura della Repubblica, scaturite da una pregressa attività di natura tributaria svolta nei confronti di uno dei destinatari della misura ablativa di cui trattasi, marittimo nonché imprenditore attivo in penisola sorrentina, già destinatario nel 202 1 di un provvedimento di sequestro dell’indebito profitto derivante da un’evasione d’imposta pari a 457 mila euro.
Nel corso defle indagini è emerso che i comandanti (allo stato 14) di una pluralità di motonavi (allo stato 6) appartenenti ad alcune società di navigazione (allo stato 4), tutte facenti capo al medesimo gruppo armatoriale di Torre del Greco, avrebbero attestato falsamente nel ruolo di equipaggio, nel diario di bordo e nelle notifiche di sbarco, l’imbarco e lo sbarco all’estero di marittimi che in realtà non si sarebbero mai imbarcati nei periodi in cui risultavano a bordo delle motonavi, consentendo in tal modo agli stessi di percepire indebitamente l’indennità di malattia e/o di disoccupazione ai danni dell’INPS.
Dalle attività d’indagine (appostamenti, acquisizioni delle registrazioni di impianti di videosorveglianza, indagini tecniche, visure alle banche dati, analisi di documentazione acquisita, indagini bancarie) è emerso che gli imbarchi per l’estero dei marittimi dipendenti delle società di navigazione torresi, destinatari dei provvedimenti cautelari, sarebbero totalmente fittizi e che questi ultimi avrebbero percepito complessivamente 120.813,40 euro a titolo di indennità di malattia e di disoccupazione senza averne diritto, grazie alle false attestazioni rese dai comandanti delle motonavi sui registri e sugli atti di bordo redatti in occasione dei vari imbarchi.
In particolare, dalle indagini, che si sono avvalse sia delle intercettazioni telefoniche che di acquisizioni documentali presso le sedi delle società di navigazione, è emerso:
– in alcuni casi, che i marittimi sono stati controllati dalle forze dell’ordine sul territorio italiano in date nelle quali risultavano, fittiziamente, imbarcati all’estero;
– in altri casi, il mancato rilascio dei biglietti aerei necessari per raggiungere le sedi estere d’ imbarco da parte dei marittimi;
– l’assenza, sui passaporti di alcuni marittimi, dei timbri d’ingresso negli stati esteri nei quali gli stessi sarebbero fittiziamente sbarcati;
– in qualche caso, addirittura il mancato rilascio, ad alcuni marittimi che figuravano sbarcati all’estero, del passaporto, documento necessario per l’espatrio, a conferma ulteriore del carattere fittizio dei loro imbarchi per l’estero.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale oplontino, condividendo la ricostruzione investigativa operata da questa Procura della Repubblica sulla base delle certosine attività investigative svolte dalla Guardia di Finanza, ha ordinato il sequestro delle somme indebitamente percepite nel corso degli anni dai 3 marittimi a titolo di indennità di malattia e disoccupazione e ha disposto la misura cautelare personale interdittiva del divieto temporaneo e totale di esercitare la professione legata all’iscrizione nell’Albo della Gente di Mare nei confronti sia dei citati 3 marittimi che di 3 comandanti di motonave coinvolti nella commissione dei reati per cui si procede.