Con 18 voti contrari alla dichiarazione di interesse pubblico per la questione riguardante l’ampiamento della struttura sanitaria privata Villa dei Fiori (i favorevoli sono stati 5), il Consiglio Comunale, convocato alla svelta in recepimento del recente pronunciamento del Consiglio di Stato, ha posto fine alla telenovela, iniziata 8 anni fa una delibera della giunta Torquato 1, favorevole alla richiesta d’ampliamento, e successivamente riapparsa, sempre in periodi elettorali, in anni successivi, con pareri tecnici negativi all’ampliamento (assessore Prisco e dirigente Califano si pronunciarono per ulteriori approfondimenti) e il conseguente no al progetto. Senza contare le sentenze di segno opposto di Tar e Consiglio di Stato. Contro l’interesse pubblico hanno votato maggioranza (tutti presenti tranne Vecchione), Lanzetta e Sellitto (assente giustificato del gruppo Rosati). Per l’interesse pubblico ha votato la restante parte dell’opposizione (Romano, Iannello, D’Acunzi, Giordano e Odoroso, assente D’Alessandro).
Va aggiunto che non sembrano esserci estremi per richieste di danno. Con l’adozione della delibera della Giunta regionale n.164 del 2022 e la riorganizzazione dell’assistenza ai disabili, Villa dei Fiori dovrà avere meno posti letto e, dunque, se l’ampliamento era richiesto per mantenere i parametri per i posti letto al momento della richiesta, nel 2015, ora che diminuiscono pare fuori luogo parlare di danni.La sopravvenuta normativa regionale, con la nuova riorganizzazione regionale dell’assistenza ai disabili, in pratica “azzera” l’interesse pubblico alla costruzione di una nuova palazzina di 4 piani, di cui 1 seminterrato, sulla collina di San Pantaleone- La Casa di cura, di proprietà storica della famiglia Angrisani, aveva prima chiesto l’ampliamento della sua struttura per rispettare i previgenti criteri di accreditamento regionale, ma dopo la delibera n. 164, ha invece proposto istanza alla Regione per un numero di posti destinati a disabili fisici, psichici e sensoriali destinati a cura intensive cosiddetto RD1, di appena n. 20 posti letto, specificando che «Le opere, che si eseguiranno in seguito alle autorizzazioni ottenute, sono interne a un modulo già esistente. Pertanto sono necessarie solo modifiche di piccola entità per l’adeguamento ai requisiti DGRC 164/2022 in RD1 intensiva».