Il disallineamento tra maturazione delle funzioni cognitive rispetto alla maturazione delle funzioni affettive e relazionali si può ritrovare negli studenti Gifted che, spesso, gestiscono con difficoltà la dissonanza che ne consegue.
In maniera senza dubbio empirica, mi pare che negli anziani ( quorum ego), prima del declino, si configuri la medesima discrasia.
L’anziano , quello in limine, prima della vecchiaia, raggiunge una consapevolezza della realtà e una capacità di lettura degli eventi che gli consente di vedere con lucidità i nessi e le relazioni tra i fatti e le persone tali che, al di là della condivisibilità delle sue acquisizioni, gli consentono di intus-legere il reale.
Ovvio che ci si riferisce alla consapevolezza personale e contestuale, non alla correttezza in assoluto della consapevolezza medesima.
Ognuno raggiunge il suo “picco” cognitivo in quanto ha accumulato quell’esperienza che è possibile alla“picciola vigilia dei nostri sensi, che è del rimanente”.
Nell’anziano, si produce il disallineamento : il raggiungimento di questo acme è accompagnato da una perdita, da uno scadimento inversamente proporzionale delle funzioni emotive e relazionali, rispetto a quelle strettamente cognitive.
Proprio come gli studenti gifted, che manifestano una intensificazione dei sentimenti che risuonano con eccezionale profondità emotiva, gli anziani sperimentano lo stesso disallineamento e adottano il medesimo meccanismo di difesa, la fuga e l’evitamento.
Ah, si ‘a gioventù sapess, ah, si ‘a vecchiaia putess!