Nel giorno del suo compleanno numero 70, riportiamo a galla le stagioni estive vissute dal regista-attore-produttore Nanni Moretti in quel di Vietri sul Mare.
«Sono stati qui, in vacanza, per 40 anni. Anzi no, 45». A parlare fu qualche tempo fa Pippo Tortora, proprietario dello stabilimento balneare California, a Vietri sul Mare, ereditato dal suo fondatore, il padre Nino, dove la madre del regista Nanni Moretti, la signora Apicella (di cui l’autore di “Ecce Bombo” ha preso in prestito il cognome per il suo alter ego, Michele Apicella, in ben 5 film), ha trascorso le vacanze estive per tutti quegli anni.
Emerge il profondo legame della mamma Agata con la nostra Costa d’Amalfi, scenario a cui la professoressa di lettere al ginnasio, calabrese d’origine, non ha mai rinunciato e che non ha mai tradito per altri lidi. Catturata sin da subito dall’incanto delle nostre coste, la signora Agata, che molti ricorderanno per aver interpretato se stessa in “Aprile” (è entrata nella storia la sequenza in cui il figlio fuma uno spinello al suo fianco, mentre il tg annuncia la vittoria di Berlusconi), ha trascorso qui i suoi giorni migliori, quelli del sole e del mare, del relax, in compagnia della figlia Silvia, di sorelle e nipoti.
Ricordi che Pippo Tortora custodisce intatti nella sua memoria: «Venivano ogni anno, anche per più di tre mesi, nel’appartamento a due passi dal mare. Questa era la loro seconda casa. Da ragazzo veniva anche Nanni, poi gli impegni lo hanno allontanato. La signora Agata era sempre insieme alla figlia e alle sorelle; una di loro aveva sposato un professore universitario di Salerno».
Tortora parla della famiglia Moretti-Apicella come di persone molto alla mano, cordiali e socievoli. «Il più scontroso di tutti – ammette – era Nanni. Ma sono persone accoglienti. Una volta sono stato a casa loro, a via Mazzini, ospite per una settimana. Fu bello: il papà mi fece da Cicerone per i musei di Roma».
Luigi Moretti, padre del regista, era professore di epigrafia greca.«Una persona estremamente colta», ricorda Tortora che aggiunge: «Agata Apicella era una donna estremamente gioviale. Adorava la nostra cucina, prediligeva i piatti a base di pesce. Aveva stretto rapporti amichevoli con tutti gli altri avventori del lido, che spesso le chiedevano del figlio regista, più riservato e schivo rispetto alla madre».