Mentre mi sfiori con le manine il vento fresco di fine settembre rigenera la mia anima, il tuo sorriso è variopinto come le foglie caduche rosse, gialle, verdi, in simbiosi con la vita anziché la morte.
L’autunno è un bambino che accarezza la pelle della madre e scopre il creato, è la bramosia di annusare l’aria nuova che sa di coraggio, di rinnovata gioia.
Ha spazzato via l’asfissia dell’estate, il caldo che confonde i pensieri, il sudore che si appiccica ai corpi rendendoli molli: persino gli animali sembrano risorgere con la frescura delle albe e i tramonti luccicanti delle sere più dolci.
L’uva diverrà presto vino e ci saluta dai raspi preannunciando fastosi simposi e colloquiali banchetti tra amici, pregustiamo il nettare e l’ambrosia nell’oblio dei sensi.
Il pensiero del domani diviene più rosa, le parole dei malvagi meno incisive, gli sguardi dei cattivi meno taglienti, così il mattino d’autunno risana le ferite e i cuori traditi, ridona il brio di una scampagnata, la smania di un viaggio.
Mattino d’autunno, bello come il sorriso di un bambino, dolce come il piacere degli amanti, intenso come l’inizio di una nuova avventura.
Annalisa Capaldo