Il Presidente Lucio Di Filippo ed il Consiglio Direttivo dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci Sezione di Siano hanno inoltrato al Sindaco Dott. Giorgio Marchese ed all’ amministrazione Comunale di Siano una proposta popolare con la richiesta ufficiale di intitolazione di uno spazio pubblico, come una via, una piazza ed alla collocazione di una targa commemorativa in ricordo di Don Mario Romano, scomparso il 15/07/1961 ed è ancora oggi ricordato dalla Comunità di Siano come un esempio di impegno civile e pubblico.
Ordinato sacerdote l’8 luglio 1956, a soli 23 anni. Nello stesso anno è nominato Vicario Cooperatore nella parrocchia di Torrione- Salerno. Nel dicembre 1959 è Parroco della Chiesa di S. Maria delle Grazie di Siano. Di animo buono, sacerdote pio e zelante, pellegrino dell’assoluto, amò la Chiesa, passò come una beatitudine in mezzo alle anime a lui affidate. Con la sua venuta tra il popolo di Siano, la parrocchia, un po’ assopita, riceve una ventata di primavera.
Ai giovani, in particolare, diede i tesori del suo amore, la dolcezza di una amichevole bontà, il lume della Sua intelligenza. Giovane tra i giovani, seppe organizzare in modo armonico la Comunità, istituendo gruppi e associazioni. La sua testimonianza sacerdotale ed il suo indefesso lavoro durarono appena due anni. Il Vescovo di Salerno Mons. Demetrio Moscato, nel visitare la parrocchia il 13 febbraio 1960, ammirò Il lavoro apostolico di don Mario con tutte le varie iniziative. Nonostante tutte le cure affettuose dei suoi genitori, le premure assidue e paterne dell’Arcivescovo, le continue preghiere di tutti, ed in particolare del popolo di Siano, cadde improvvisamente quasi all’inizio del suo luminoso e fecondo apostolato. Amò molto la madonna. Al suo ritorno da Napoli, ormai abbandonato dai medici, la volle nella sua Stanza e dal letto del suo dolore cantò gli inni della Vergine. Prematuramente chiuse la sua vita di preghiera, di lavoro e di penitenza il 15 luglio 1961, di 28 anni per godere in cielo il premio promesso ai buoni servitori del Vangelo. I suoi funerali furono un ‘apoteosi: a schiere numerose i fedeli di ogni ceto da Torrione, Mercato San Severino, da Siano, si strinsero intorno alla sua bara, in un plebiscito di preghiere e di lacrime: tutti piansero il Pastore il Padre, il Maestro.