La lunga marcia delle mamme e in generale dei genitori dell’attuale Quinto Istituto Comprensivo è arrivata oggi fino a Palazzo di Città. Sotto lo sguardo attento delle forze dell’ordine – c’erano il vicequestore Ingenito e altri quattro uomini del Commissariato di Nocera Inferiore – le mamme si sono accordate per l’ingresso di una rappresentanza in Comune, con lo scopo di protocollare una petizione di circa 800 firme in calce alla richiesta di rivedere il Piano di dimensionamento per l’anno scolastico 2024-25, che porta gli istituti comprensivi cittadino da 5 a 4 e che ha creato scontento in particolare nella vasta platea e zona geografica che fino al termine dell’anno scolastico corrente farà capo al Quinto. Due settimane fa, l’Amministrazione De Maio ha deliberato il nuovo piano, che riflette le scelte regionali e soprattutto quelle del Ministro Valditara. Il nuovo piano, parzialmente intervenuto a modificare la bozza precedente in alcune scelte di accorpamento, ha provocato in città diverse forme di protesta, tutte civili e all’insegna delle problematiche che sorgeranno per famiglie e alunni. Dopo il corteo con mamme di Arenula, Piedimonte, San Mauro, Villanova e Sant’Anna, c’è stata una nota stampa:” Noi genitori chiediamo che l’istruzione dei nostri figli sia di qualità e la qualità non può prescindere dal territorio e dalla continuità. Il ridimensionamento scolastico operato dall’amministrazione comunale non rende giustizia al diritto dei nostri figli di avere una buona istruzione. Il quinto comprensivo subisce un’opera amministrativa che non tiene in considerazione l’importanza del territorio periferico della città e del lavoro che è stato svolto negli ultimi sei anni ed è per questo che noi genitori ci opponiamo, chiedendo che venga fatto un passo indietro. La delibera votata dalla giunta comunale non tiene conto non solo della volontà popolare dei genitori, ma anche della volontà istituzionale di un organo democraticamente eletto come quello del consiglio d’istituto del quinto comprensivo che, con la delibera del 26 settembre scorso, chiedeva la volontà di essere considerato un “corpo unico” in tutte le sedi e gli ordini di scuola che lo componevano, ai fini della riorganizzazione della rete scolastica nocerina- La mancanza di continuità didattica sul territorio di periferia prelude alla diminuzione lenta e inesorabile del numero di iscritti, che si può facilmente immaginare condurre alla perdita e chiusura dei relativi plessi, così come accaduto in passato per la scuola di Sant’Anna di Fiano che esisteva sullo stesso territorio”. Il tutto accompagnato dalla richiesta di convocazione di un consiglio comunale monotematico.