Tra i 16 e i 22 anni tra i vicoli della città grazie alla rete internazionale creata da iKen presieduta da Carlo Cremona con la spagnola On&Off e i croati di CDA
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Dai Quartieri Spagnoli al teatro San Carlo passando per Mergellina. Ventisette giovani tra i 16 e i 22 anni provenienti da tutta Europa sono arrivati a Napoli per realizzare un cortometraggio per il progetto Pride Erasmus+. Questa iniziativa è frutto di una collaborazione internazionale tra l’associazione iKen, presieduta da Carlo Cremona, l’associazione spagnola On&Off e il partner croato CDA Cultural Development Association.
I ragazzi sono stati accolti con entusiasmo dall’assessora ai Giovani e Welfare della Regione Campania, Lucia Fortini, che ha elogiato il loro impegno nel mondo cinematografico e sottolineato l’importanza dello scambio culturale e ha evidenziato quanto sia fondamentale promuovere l’arte e l’espressione attraverso il cinema e le arti performative.
In cinque giorni di attività si sono confrontati sui temi dell’inclusione e della discriminazione di genere, da sviluppare poi nella realizzazione del cortometraggio. Supportati da Alberto Massarese, i giovani hanno lavorato alla sceneggiatura dopo un seminario dedicato alla produzione di cortometraggi.
Le sessioni plenarie si sono svolte presso la sede della CGIL Napoli Campania in via Toledo e presso la Funzione Pubblica Napoli Campania, oltre che presso il bene confiscato alla mafia, sede del progetto “Questa Casa non è un Albergo – Rainbow Center Napoli” in via Genovesi. L’associazione iKen ha condiviso con altre organizzazioni giovanili l’importanza dell’impegno europeo nel contrastare la mafia e nel promuovere il riutilizzo sociale dei beni confiscati, un’iniziativa che l’Italia porta avanti con tenacia dal 2017.
Primo ciak in Piazza del Plebiscito, poi riprese in vari quartieri di Napoli. Divisi per gruppi si sono occupati anche dei vari aspetti della parte grafica come locandina, titolo e sottotitolo, dal makeup, alla scelta degli outfit, alle inquadrature e alle musiche. Infine, si sono dedicati all’editing del corto con il supporto dei volontari e delle volontarie del Servizio Civile Universale.
Il risultato finale è “Chrysalis – Not all flowers bloom at the same time” che racconta la storia di Carmen, una studentessa internazionale che si sente estranea e sola in un mondo che fatica a comprenderla. Tuttavia, grazie all’incontro con giovani coetanei durante una parata, Carmen scopre un nuovo mondo di libertà, vitalità e felicità.
Attraverso la forza delle immagini e una narrativa coinvolgente, “Chrysalis” invita ad esplorare la complessità dell’essere umano ea cercare la propria voce in un mondo che spesso mette alla prova la nostra identità. Un’opera che celebra l’autenticità interiore e la diversità, invitando tutti a ballare nella sinfonia della vita e ad abbracciare ciò che li rende unici.
«Il progetto Pride Erasmus+ si propone di offrire un’esperienza educativa per riflettere sui concetti di genere e identità sessuale, fortemente influenzati da costrutti sociali e norme che culturali spesso sono causa di discriminazione e isolamento. Abbiamo scelto il termine ‘Pride’ perché è universale e porta con sé un messaggio positivo che ci permette di parlare della felicità e dell’infelicità degli adolescenti. Inoltre, riteniamo che sia cruciale rieducare i giovani attraverso attività informali incentrate sulle arti performative e sui film. Una conoscenza limitata delle esigenze e delle sfide affrontate dalle persone LGBTQ+ può contribuire a comportamenti discriminanti. Purtroppo, questa comunità è spesso rappresentata in modo errato o trascurata dai principali canali mediatici, come il cinema, il teatro e la musica. La rappresentazione è invece fondamentale per l’identificazione e il superamento di stereotipi e pregiudizi» ha dichiarato Carlo Cremona, presidente di iKen e ideatore dei festival cinematografici Omovies e Omovies@School.