Ho fatto trascorrere qualche ora in più, prima di accingermi a commentare il risultato di 23 a 0 di ieri pomeriggio nel girone A di Eccellenza della nostra regione per non incorrere nel pericolo di formulare affrettati giudizi, occupazione peraltro privilegiata dei numerosi commentatori seriali, che pur di prendere la parola, al di là delle evidenti sgrammaticature, non si preoccupano affatto di cadere nella banalità più scontata.Ebbene, al di là delle variegate opinioni espresse in merito, talune alternative ad altre, esse essenzialmente, si riconducono a riprodurre il seguente schema semplificativo: i giocatori della Mariglianese avrebbero dovuto manifestare maggiore rispetto nei riguardi dei malcapitati del Casoria/ i Casoriani non avrebbero dovuto partecipare alla gara, proprio per evitare di fare gli agnelli sacrificali. Io su questo tema non ho intenzione di soffermarmi, pur provando un legittimo sentimento di vergogna. Ma, avverto la necessità, intanto di ricordare che oramai sono diversi gli anni in cui si assiste all’inerzia delle Istituzioni di fronte a questo fenomeno ricorrente di società che mostrano di non essere per niente attrezzate per affrontare questi tipi di campionati, e di riprendere un ragionamento più generale che porto avanti da qualche tempo, e che, secondo me, non può più essere ignorato e rimandato, e cioè, la riforma dei campionati regionali, specie alla luce di quei decreti che hanno introdotto la figura del lavoratore sportivo e del volontario, e del superamento di fatto della vecchia distinzione tra professionista e dilettante. La mia proposta per i due maggiori campionati: Eccellenza, un girone competitivo di 20 squadre, un secondo di volontari. Per iscriversi al girone competitivo, le società devono esibire garanzie economiche pari al numero dei contratti formulati. Promozione: 2 gironi competitivi di 18 squadre, 2 gironi di volontari. Nei gironi competitivi dei due campionati, abrogazione della norma cosiddetta degli Under, ed introduzione del principio della premialita’ nei confronti di quelle società che schierano i giovani.
Le prime 2 classificate del campionato di Eccellenza accedono in serie D. Terza, quarta, quinta e sesta, spareggiano tra di loro per individuare le due squadre partecipanti alla fase nazionale.
Le ultime quattro retrocedono, due direttamente, le altre dopo play out.
Promozione: accedono in Eccellenza le prime classificate di ogni girone. Le, seconde, terze, quarte, e quinte dei due gironi, spareggiano per designare altre due promozioni.