Questa mattina il Vescovo Giuseppe ha incontrato i piccoli alunni dell’IC “Fresa-Pascoli” di Nocera Superiore ai quali ha consegnato simbolicamente per conto di tutti i bambini delle scuole del nostro territorio la lettera di Natale.
Un appuntamento diventato ormai una tradizione per mons. Giudice che si ripropone dal 2011, anno in cui è cominciato il suo ministero episcopale alla guida della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, per rinnovare a grandi e piccini il Mistero del Santo Natale e la necessità di conservarne sempre lo stupore per vivere in pienezza la notte in cui Dio si fa Bambino.
L’intervento di mons. Giudice ha preso il via dalla domanda di una bambina: «Chi è il Vescovo e qual è il suo compito?». «Il Vescovo è colui che ricorda a grandi e piccini che è Natale», è stata la risposta del Pastore diocesano, «il suo vero significato, il Mistero e la pienezza che troppe volte dimentichiamo presi dalla corsa ai regali e dall’abbaglio delle luci e dal clamore dei social. Un clamore che in questi giorni ci ha ricordato che stiamo perdendo la nostra umanità come raccontano alcuni brutti fatti di cronaca come quello del gattino scuoiato e ucciso. È una delle notizie più brutte che ho ascoltato in questi giorni, non solo per il fatto in sé, ma per la crudeltà che ci ricorda che abbiamo perso il vero senso del Natale e che da umani stiamo diventando disumani».
«Ecco perchè vengo a dirvi qual è la bellezza del Natale», ha spiegato il Vescovo «e il messaggio di Dio che ha preso il volto di un bambino nascendo a Betlemme. E attraverso il vostro sguardo mi chiedo e oggi c’è posto per il presepe nella grotta del nostro tempo? C’è posto nei tempi angusti che stiamo vivendo per il Natale di Gesù?».
La lettura con gli alunni dell’istituto della lettera di Natale “Il cielo in una grotta” ha cadenzato il coinvolgente confronto con il Vescovo, che ha spiegato ai bambini perché ha scelto la simbologia della grotta, declinata in negli esempi di quella di Lourdes, quella di Greccio per incontrare Francesco e il suo tormento interiore e quella di Betlemme, luogo santo in cui Dio si è fatto carne e oggi teatro di guerra.
L’ultima tappa è la grotta del nostro cuore. «Anche noi siamo una grotta, a volte piccola, confusa, piena di cianfrusaglie, sporca, imbrattata. Eppure – ci ricorda il Vescovo-, il nostro cuore è il luogo dove, riconciliati con noi stessi e con il mondo, può trovare posto il Signore.
Nella lettera, poi, ritroviamo Prisco e Alfonso, i due fratellini che con il loro racconto natalizio sul valore della vicinanza e della condivisione, ci ricordano che è possibile farsi prossimo dei nostri fratelli e riportare, con la presenza e la condivisione, il sorriso in quelle famiglie che lo hanno smarrito.
L’incontro, arricchito e impreziosito dagli intermezzi musicali della corale scolastica dell’istituto diretta dai maestri Gianpio Vetromile e Raffaella Formisano, si è concluso con il dono che i bambini hanno preparato per il Vescovo, una pigotta realizzata dalle mamme. Le dolci bambole sono in vendita e il ricavato sarà destinato all’Unicef.